10 Aprile 2017

Garlando: “L’Inter, nel derby farà il contro-sorpasso. Farà un partitone”

Le parole di Luigi Garlando, giornalista de La Gazzetta dello Sport, sulla partita dell'Inter contro il Crotone

Luigi Garlando, giornalista de La Gazzetta dello Sport, ha commentato la sconfitta dell’Inter contro il Crotone: “Come se Diego Falcinelli fosse nato a Mogi das Cruzes e non a Marsciano. Con quell’11 sulla schiena, imprendibile, sembrava Neymar e il Crotone tutto, in rossoblù, pareva il Barcellona. Miracolo dell’Inter che ha trasfigurato una squadra in zona B grazie a un’altra prestazione sciagurata, figlia di atteggiamenti sconcertanti. Invece di reagire alla brutta sconfitta con la Samp (davanti a 46.000 fedeli!), che ha compromesso l’ultima speranza Champions, ieri l’Inter è scesa in campo svampita come Brozovic sette giorni prima e si è svegliata solo dopo i due sberloni di Falcinelli. Per capirci, è come se un impiegato delle Poste leggesse la Gazzetta con i piedi sul tavolo per tutta la mattina e si mettesse a lavorare allo sportello solo dopo la pausa mensa. Troppe volte in questa stagione (e nelle precedenti) l’Inter ha steccato al momento della svolta per carenze d’anima, troppe volte ha dovuto sentire le spalle al muro per tirar fuori il meglio. Non dovrebbe bastare il senso di responsabilità di professionisti ben stipendiati? Può essere sempre colpa dell’allenatore che non sa trasmettere motivazioni? Ora nel mirino c’è Pioli. Ma non è offensivo anche solo pensare che per far fruttare le grandi potenzialità di una squadra serva un Conte che morda le orecchie come si fa con gli asini che s’impiantano?”

“Giocatori presuntuosi e arroganti, ha tuonato il d.s. Piero Ausilio. Non basta puntare il dito per chiamarsi fuori. Primo: spetta anche ai dirigenti coltivare la fame agonistica ed educare gli atteggiamenti. Secondo: com’è stata costruita la squadra? Al centro della difesa ha giocato spesso l’adattato Medel che ha deprezzato il giovane Murillo; l’unica riserva di ruolo di Icardi è un 35enne (Palacio); l’uomo dell’equilibrio (Gagliardini) è arrivato solo a gennaio per una ventina di milioni e senza di lui la squadra si è persa; la mega-campagna estiva naviga ben sotto le attese: Banega, Joao Mario, Gabigol. Mancini l’aveva fatto capire prima di andarsene: se gli agenti pesano più dei dirigenti e del mister è difficile realizzare un valido progetto tecnico. Al massimo, una macedonia di talenti. L’entusiasta Zhang rifletta sui modelli vincenti. Comprare campioni non basta. Deve crescere la società oltre alla spesa. Ma sabato nel derby l’Inter potrà mettere a segno il contro-sorpasso. Vedrete che farà un partitone. Ora ha le spalle al muro”. 

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