19 Novembre 2018

Nicchi analizza il Var: “Feedback estremamente positivo, abbiamo ridotto il rischio di errori a meno dell’1%”

Il presidente dell'AIA Nicchi e il designatore Rizzoli hanno incontrato i rappresentati dei club di A negli uffici della Lega

Durante la sosta per le nazionali, ogni tema è buono per intavolare una discussione nel mondo del calcio. Una delle principali novità degli ultimi anni, probabilmente la più rilevante, è l’introduzione del Var. La tecnologia che viene in soccorso degli arbitri nel momento del bisogno verrà introdotta il prossimo anno anche in Premier League. Dopo aver ben figurato ai mondiali, è facile affermare che il progresso ha decisamente facilitato la vita dei direttori di gara.

In Italia siamo ormai abituati alle varie procedure Var. Negli uffici della Lega a Milano, i vertici della sezione arbitrale nostrana e i vari club di A hanno discusso sui riscontri della tecnologia adottata. A fare il punto della situazione ci pensa il presidente dell’AIA Nicchi: “Il feedback è stato estremamente positivo, ovviamente dobbiamo – riporta GianlucaDimarzio.com  uscire da qui con una linea comune, pur non necessariamente condivisa. L’utilizzo del VAR ha avuto grande successo nella scorsa stagione: i rischi principali sono che, rispetto alla passata stagione, abbiamo ridotto il rischio di errori a meno dell’1%. Ma il VAR deve intervenire sugli errori importanti e toglierli, non portare alla perfezione. n questa stagione, su 120 gare di Serie A abbiamo avuto 657 situazioni di Silent Check, con un aumento al 5,4% rispetto al 5,1% della passata annata. In queste 657, in 32 occasioni c’è stato l’intervento del VAR, rispetto alle 34 della passata stagione: 1 intervento ogni 3 match circa”.

Ultima battuta delle dichiarazioni va a riprendere uno degli ultimi presunti errori arbitrali: Benatia in Milan-Juve? La situazione disciplinare va valutata e recepita dall’arbitro in campo: se il direttore di gara ha certezze su quando l’attaccante controlla il pallone e ha la possibilità di mantenerlo, ciò può portare ad un rosso. Se invece il controllo viene reputato come un anticipo sull’avversario può portare semplicemente al rigore, come accaduto: la situazione è esplicitamente soggettiva”.

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