8 Ottobre 2018

Stefano Tirelli (mental coach Santon): “Sembra l’inizio della rinascita dopo il triste addio all’Inter. A Milano era diventato capro espiatorio”

Un ottimo periodo di forma per l'ex prodigio della Primavera nerazzurra, confermato dalle splendide prestazioni e dalla fiducia di Di Francesco

Un calciatore che sembra improvvisamente rinato è sicuramente Davide Santon, autore, anche nell’ultima giornata, di una prestazione al di sopra delle aspettative. L’ex prodigio nella Primavera dell’Inter sembra aver ritrovato la forma e il gioco migliore, supportato anche dal sostengo di un Eusebio Di Francesco che crede nelle sue capacità. Una fiducia che al terzino è mancata durante la seconda parentesi a Milano, come ha evidenziato il suo mental coach, il Professor Stefano Tirelli, ai microfoni di ForzaRoma.info.

Il creatore delle “Tecniche Complementari sportive”, di cui di cui è anche docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore dal 2004, si è soffermato sull’evoluzione del suo assistito, partendo anche dall’inizio del suo lavoro come mental coach: “Quando abbiamo iniziato Davide era molto demotivato: l’ambiente interista non era dei migliori, lui era diventato il capro espiatorio di una squadra che otteneva risultati altalenanti”

Soffermandosi sulla carriera del terzino italiano, il professor Tirelli ha voluto evidenziare innanzitutto l’esplosione ai tempi di Mourinho, ma soprattutto le conseguenze e le dinamiche successive al Triplete: “Davide è esploso all’Inter in una condizione ambientale molto favorevole, quando giocava nella super squadra di Mourinho. Gli anni successivi in nerazzurro sono stati per l’Inter un’altra storia: le dinamiche interne a livello societario, poi i cambi di allenatori che non hanno dato tanta fiducia al ragazzo, e gli infortuni hanno determinato nel periodo negativo del terzino”.

Una parentesi importante è stata invece la Premier League, con l’avventura al NewCastle: “La parentesi in Premier League per lui è stata molto positiva. Ha collezionato una serie di partite importanti.”

Ma il problema legato all’ambiente nerazzurro sembra che abbia ulteriormente influenzato le prestazioni del ragazzo di Portomaggiore: “l problema è che quando ti trovi in una situazione ambientale così confusa come è stata l’Inter del post Triplete bastano delle prestazioni al di sotto delle potenzialità che in Italia accade spesso che ci sia un capro espiatorio. Davide è un bravissimo ragazzo, una persona a modo ed è molto sensibile: percepisce molto le dinamiche intorno a sé. Lavoriamo a livello mentale per fargli trovare interiormente le proprie sicurezze e le proprie convinzioni, non aspettandosi dall’ambiente delle risposte di un certo tipo”.

E adesso invece la nuova sfida con la Roma: “Santon ha lasciato l’esperienza Inter con tristezza, ha vissuto tantissimi anni in nerazzurro e si sentiva un veterano del club. Adesso ha scoperto una città bellissima, che conosceva poco. Si trova molto bene a livello di società, così come con l’allenatore. Stima molto Di Francesco, gli riconosce delle capacità importanti. In più ci sono stati una serie di eventi e di elementi che insieme stanno determinando quello che è l’inizio di una rinascita”

Tutto questo nonostante le polemiche e lo scetticismo con la quale è stato accolto nella capitale: “L’ottimo lavoro fatto dal team dei procuratori di Davide gli ha permesso di avere una chance importante in un grande club, ma anche la famiglia gli è stato vicino dopo le minacce arrivate sui social pochi mesi fa. In quei giorni andai a casa sua per rincuorarlo e per aiutarlo a reagire a quegli eventi. Lui in questo momento sta raccogliendo la positività di tante cose: la capacità di reazione, il lavoro che stiamo facendo insieme, la società Roma e la città con cui sente un’ottima sintonia, poi la famiglia e i procuratori”.

LEGGI ANCHE: Footy Headlines – Nike-Inter, altra polemica? Ecco l’anticipazione sulla seconda maglia 2019-20

Tutte le news sull’Inter in tempo reale: iscriviti al canale Telegram di PassioneInter.com

VIDEO – Spalletti: “Anche contro la SPAL ho sentito l’inno della Champions!”