31 Marzo 2016

Samaden: “Tutti i Primavera sono da prima squadra. Correia…”

Il responsabile del settore giovanile ha parlato dell'esperienza della Primavera nel Torneo di Viareggio e di tanto altro.
intervista samaden

Roberto Samaden, direttore responsabile del settore giovanile dell’Inter, ha parlato nel corso della trasmissione di Inter Channel, ‘InterNos’, dove ha raccontato l’esperienza della Primavera nerazzurra al Torneo di Viareggio e la sua storia: “Ho smesso di fare l’allenatore quando Ausilio mi ha consigliato di iniziare questo percorso. Allenavo i classe ’93 tra cui Di Gennaro, Crisetig, Pecorini, il gruppo che ha vinto la Next Gen con Stramaccioni. Da lì mi sono dedicato al lavoro dietro la scrivania. Da ragazzino ero centrocampista e mi ispiravo a Berti. La passione mi ha portato a fare questo salto, possibile grazie alla partecipazione ai campi estivi dell’Inter. Mereghetti poi mi contattò per subentrare a Benito Lorenzi nel settore giovanile, allenavo gli Esordienti B della classe 1979. Di quel gruppo ci sono ragazzi che hanno fatto al massimo la Lega Pro, tra cui Nello Russo, Anania, ma da allora è cambiato il metodo anche grazie all’avvento di Moratti”.

Non so chi delle giovanili potrebbe essere in prima squadra nella prossima stagione: è una decisione che spetta ad Ausilio e Mancini. Ci sono alcuni come Radu, Correia, Senna, Della Giovanna e Pinamonti che potrebbero fare il grande salto. Per me tutti sono da prima squadra, anche Baldini, Gyamfi e Popa. Correia è un ragazzo di ottime qualità che ha avuto un rallentamento a causa di due infortuni e d’accordo con Ausilio abbiamo deciso di tenerlo un altro anno con noi. Ora è pronto per uscire, deve migliorare dal punto di vista tattico, ma è un ottimo prospetto per il futuro. Pinamonti ha la testa sulle spalle e una famiglia sempre presente. Non so dove potrà arrivare, ma con le sue caratteristiche può andare lontano. Bonazzoli spero torni all’Inter come hanno fatto Santon e Biabiany, ma dovete chiedere ad Ausilio. Sono convinto sarà un giocatore di alto livello, ma dopo che metterà minuti nelle gambe“.

In Italia, il salto dalla Primavera alla prima squadra è elevato. Spero si possa arrivare a costituire delle squadre big e a rivoluzionare il campionato Primavera e renderlo simile a quello della prima squadra per ridurre il gap.  L’idea sarebbe quella di creare un sistema di promozioni e retrocessioni che permetta a qualsiasi squadra di poter vincere questo campionato, per quanto riguarda la seconda squadra è evidente che avere questa soluzione, con diverse modalità, darebbe la possibilità ai giovani di iniziare il percorso con i grandi in maniera graduale. Questo si evidenzia nel dato di giocatori usciti dal campionato Primavera titolari già ad agosto e quelli titolari da gennaio in poi: serve esperienza che non si può acquisire solamente giocando con i pari età. Quando abbiamo partecipato alla Next Gen i nostri ragazzi sono cresciuti più velocemente rispetto a chi non ha avuto questa opportunità. Dall’anno prossimo organizzeremo delle amichevoli internazionali per i ragazzi degli allievi e dei giovanissimi per cercare di ricalcare questo solco“.

Ho sempre avuto la fortuna di lavorare in una società che valorizza il settore giovanile e per questo ringrazio Moratti e Thohir. Abbiamo un rete di scouting italiana che ha alla base un grosso lavoro di formazione per gli allenatori che fanno quello che facevano gli scout in precedenza. E’ un lavoro difficile e ci vogliono persone speciali perchè conoscere giocatori di 6-7 anni è più complicato rispetto a vedere ragazzi di 16-17 anni. Nel nostro settore ci sono quattro figure a cui mi affido totalmente perché hanno un’esperienza tale che li rende preparatissimi“.

Samaden parla anche di rimpianti e talenti: “Tremolada ha sempre avuto un talento smisurato, ma non è mai riuscito a dimostrarlo nel calcio dei grandi, anche se è ancora in tempo e lo sta facendo vedere nell’Arezzo. Per me rimane un rimpianto che non sia riuscito a sfondare con la nostra maglia e gli voglio tanto bene, lo stesso vale per Karim Laribi. Il più grande talento passato all’Inter? Tecnicamente Destro che ha sempre dimostrato di avere un talento innato. Mentalmente Caldirola che aveva una personalità straboccante anche senza aprire bocca e questo gli ha permesso di essere capitano di tutte le squadre del settore giovanile. Manaj è in prima squadra anche grazie al lavoro di scouting e mi ha sorpreso la velocitò con il quale si è integrato. E’ anche merito di Mancini che è uno dei migliori a lavorare con questi giocatori. Gnoukouri ha fatto quasi un anno con noi e se avesse avuto più spazio grazie alla presenza di squadre B, ora sarebbe un giocatore fatto e finito, ma in Italia non c’è possibilità di dare continuità ai giovani, anche se il futuro sarà tutto suo“.

Alla fin c’è spazio anche per parlare del Viareggio Cup: “Il bilancio è stato sicuramente positivo perchè eravamo anche senza nazionali. Dispiace non aver potuto affrontare per la terza volta in finale la Juventus. Il torneo è migliorato grazie alle nuove regole introdotte per salvaguardare la salute dei giocatori. La finale di Tim Cup? Saranno due gare equilibrate, loro hanno un gruppo molto forte figlio anche di tanti investimenti. Troveranno una squadra come noi molto preparata e giocare in due stadi come San Siro e lo Juventus Stadium sarà una grossa spinta per i ragazzi, sarà una grossa motivazione perché non è un’occasione che capita a tutti“.