21 Luglio 2019

A tutto Recoba: “Godin è un guerriero. Che emozione il 3-2 alla Samp! Ronaldo contro il Brescia mi disse…”

Il Chino ricorda i tempi in cui giocava con l'Inter: "Seguo ancora i nerazzurri, sono felice se vince: il mio è un sentimento sincero"

Alvaro Recoba a cuore aperto. Il nome del Chino, in un momento in cui la squadra nerazzurra è alla ricerca di attaccanti validi da affiancare a Lautaro Martinez per la prossima stagione, rievoca ai tifosi della Beneamata dolci ricordi di anni che sembrano molto lontani.

Nell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l’uruguaiano spazia dal parlare dei tempi in cui giocava a Milano, al parlare dell’attualità in casa Inter. Come l’arrivo di un nuovo connazionale, Godin: “L’ho al telefono nei giorni scorsi. Avremmo voluto incontrarci, ma i tempi non coincidono, l’Inter poi ora è in Asia. Peccato, ci sarà modo in futuro. Vengo spesso in Italia. E’ carico, motivato. E’ un giocatore forte, molto forte. L’ho avuto come compagno in nazionale nell’ultima parte della mia carriera. E già si vedeva la personalità del campione. Un tipo tosto, con la garra, come diciamo noi. Un difensore uruguaiano a 360 gradi. E’ stato leader nell’Atletico Madrid e in Nazionale. E ha mostrato carattere da vendere anche scegliendo l’Inter”.

“A Madrid” – continua Recoba – “era un dio, poteva vivere di rendita fino a fine carriera senza particolari pressioni. Insomma, ha lasciato un porto sicuro per scegliere un progetto nuovo, in un club oltretutto in fase di ristrutturazione e che ha bisogno di vincere subito. Pressione a mille e grande concorrenza anche in difesa con i vari Skriniar, De Vrij e altri. Questo è Godin. L’Inter ha preso un condottiero che ha ancora molto da dare. Dove lo colloco nella storia uruguaiana. Non torno troppo indietro nel tempo, ma nella storia recente è sicuramente fra i due-tre più forti. E’ uguale a Montero, stessa pasta, e sono certo che Diego sarà onorato di questo paragone. Penso anche a Lugano, altro guerriero e leader là dietro. E oggi è già pronto il loro erede: José Gimenez dell’Atletico Madrid”.

L’ex numero 20 assicura poi che anche oggi, quando riesce, non si perde le partite del Biscione: “L’Inter è stata gran parte della mia vita. Mi informo sempre del risultato, e quando posso la guardo in tv. Faccio parte anche delle Legends, messo sotto contratto da Toldone (Francesco Toldo). Diciamo che ai tempi ho avuto l’intelligenza di andare via prima che si iniziasse a vincere tutto (ride). Ma quando l’Inter ha trionfato in Champions League, io ero la persona più felice del mondo. Pensavo al popolo nerazzurro, a Massimo Moratti, alla sua famiglia. Il mio è un sentimento sincero. E oggi che ci sono due uruguaiani in nerazzurro sono ancora più felice”.

Godin non è l’unico uruguaiano in rosa. Che ne pensa Recoba di Vecino? “Ero sicuro che avrebbe fatto bene in Italia” – afferma – “. Le sue caratteristiche sono perfette per il calcio italiano. Da noi un certo tipo di giocatori fanno più fatica perché si gioca nel breve, la palla corre meno e i campi sono poi spesso un disastro. Inseriti invece in un altro contesto… Matias ha passo, gamba, carattere e fisico, è poi molto intelligente tatticamente. E’ un bravo ragazzo, umile. In pochi pensavano che avrebbe fatto così bene all’Inter, segnando anche gol pesantissimi”.

Si passa poi a parlare dei gol, tanti e belli realizzati in maglia nerazzurra. Nello scegliere il migliore, non ha grossi dubbi: “Il 3-2 in rimonta alla Samp ai tempi di Mancini allenatore e il 3-1 su punizione alla Roma nel 2002 perché quella sera pensavamo di aver fatto lo scatto-scudetto decisivo. Doppietta con Simoni? Ma lì ero giovane e incosciente (ride). Parlo di emozione forte al momento, non dell’importanza dei gol”.

A proposito della doppietta al Brescia, Recoba ricorda poi l’aneddoto legato a Ronaldo, che lo lasciò battere la punizione: “Forse perché avevo appena segnato con una bomba da 30 metri. Non si avvicinò nessuno alla palla. Anzi, al 90’ ci diedero un’altra punizione al limite dell’area, la posizione era per un destro, dunque per Ronaldo senza discussioni. Eppure Ronie si avvicino e mi chiese il permesso di batterla. Mi disse: ‘Chino, ti dispiace se tiro io?’. Roba da matti. La mia risposta? All’inizio lo guardai stranito. Poi gli dissi: ”Secondo te? Ci mancherebbe altro!”. Rido ancora quando ci penso”.

Una battuta infine su Vieri, che una volta disse: “Il 50% dei miei gol lo devo a Recoba”. La risposta del Chino: “Bobo è un amico vero, ci siamo ritrovati dopo un po’ che non ci si vedeva. E’ un ragazzo di cuore, perbene, generoso. Era un animale!. Un voto al tridente Recoba-Vieri-Ronaldo? Dieci!”.

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https://redazione.passioneinter.com/notizie-nerazzurre/handanovic-champions-league-molto-importante-per-noi-godin-puo-darci-una-grande-mano/