6 Aprile 2020

Altobelli: “Lo ripeto, Lautaro vale Neymar. Messi lo vuole? Gli consiglio di venire a giocare all’Inter”

L'ex centravanti nerazzurro non cambia parere sull'argentino e avvisa il club

In molti avevano giudicato le sue parole come esagerate qualche mese fa, quando Alessandro Altobelli aveva messo sullo stesso piano il talento di Neymar e Lautaro. E invece, a distanza di tempo, lo stesso Barcellona sembra dar ragione alla profezia dell’ex centravanti, considerato il grande dubbio di mercato che divide i blaugrana per l’attacco. Intervistato questa mattina sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, Spillo Altobelli ha pure raccontato come ha affrontato la quarantena appena scoppiata l’emergenza coronavirus.

Queste le sue parole: “Ho fatto giusto in tempo a tornare. Ero a Doha (dove passa molto del suo tempo da collaboratore di Be-In Sports, ndr), inizio marzo: ho capito che la storia non sarebbe durata poco, ho preso il primo aereo, l’unico, sono arrivato a Roma e poi ho affittato un’auto per raggiungere Brescia. Da quel giorno sono chiuso in casa, non esco neppure nel mio giardino. In città vivono pure i miei due figli e i miei nipoti: non li vedo mai, è un segno di rispetto delle regole, a casa mia funziona così”.

Ha fatto il contrario di molti che sono scappati dalle regioni più colpite.
“Non so perché la Lombardia sia stata così invasa dall’epidemia, non va neppure di pensare al perché, di cercare i colpevoli. Ho mia mamma che vive a Sonnino (provincia di Latina, ndr), per fortuna il paese non ha neppure un contagiato. Alla gente dico: non pensiate di fare i furbi, il virus usa le vostre gambe per diffondersi. Quindi restate a casa. Poi, una volta finita l’emergenza, tireremo una riga e faremo tutti i conti su chi ha lavorato bene e chi male. È in momenti così difficili che si vede il vero valore di chi governa”.

Vale anche per il calcio. Ci si è fermati troppo tardi?
“L’emergenza è stata sottovalutata, nessuno all’inizio aveva capito la gravità della situazione. Penso che avrebbero dovuto fermare prima il campionato, non si sarebbe dovuto giocare Juventus-Inter, ma mi riferisco soprattutto ad AtalantaValencia…si sono fatte le cose in ritardo, ci saremmo potuti risparmiare qualche morto. E invece qui a Brescia è un continuo…”.

Ci crede a una ripresa di questo campionato?
“Oggi il mondo del calcio è in ginocchio dal punto di vista economico, capisco la voglia dei presidenti di ripartire. Io sono anche d’accordo, a patto che i medici diano il via libera. In questo momento non avrei neppure voglia di pensare a un nuovo inizio, se solo penso alle immagini di quanto accade qui a Brescia… Non vedo grandi possibilità, onestamente. Ma in caso dovesse arrivare il via libera, però, allora si giochi fino ad agosto, anche più in là, basta che si concluda questo campionato”.

A proposito di chi è rimasto… Lautaro non è volato in Argentina come hanno fatto alcuni suoi colleghi.
“È dai piccoli gesti che si riconoscono i grandi uomini: restare a Milano, nel marasma, vuol dire in qualche modo aver sposato le difficoltà della città”.

Resterà anche dopo il… calciomercato?
“Lo dissi otto mesi fa, ormai. Lautaro per me vale Neymar. Dico davvero: non ha neppure 23 anni, è giovane, è un talento oltre che un ragazzo serio, è uno dei più forti al mondo nel suo ruolo, ha fatto vedere che razza di giocatore è. Capisco gli possa far piacere che lo cerchino i club come il Barcellona. Ma mi sento di dirgli questo: l’Inter oggi è tornato ad essere un club che vuole vincere. E che può farlo, soprattutto. Resti qui, allora, Lautaro. E vinca con l’Inter, perché quello nerazzurro un progetto destinato ad alzare i trofei”.

Riuscirà il club a rinunciare a 111 milioni?
“Dico questo: se l’Inter è arrivata a spendere così tanto la scorsa estate per Lukaku…vuol dire che Zhang non ha problemi finanziari di alcun tipo. Cosa gli cambia incassare una grande cifra per poi veder partire il suo pezzo forte? L’Inter può permettersi di rinunciare a qualsiasi offerta. E anzi, è in grado di comprare chiunque. Facciamo così: se Lautaro ha voglia di giocare con Messi, perché l’Inter non propone a Leo di venire a giocare a Milano?”.

Di Lukaku cosa pensa?
“All’inizio su di lui c’era qualche perplessità. Per molti, ma non per me. Lo conoscevo, seguo il calcio inglese, il tempo mi ha dato ragione: è bravo è in area di rigore, velocissimo e impossibile da fermare se lanciato in corsa. E poi si è dimostrato un grande professionista, un atleta a totale disposizione totale della società per cui lavora”.

Giusto che l’Inter di domani riparta dalla Lu-La?
“Tutto è migliorabile, per carità, i campioni non sono mai troppi in nessun reparto. Ma non è lì che farei le prime mosse. E neppure in difesa, dove ci sono giocatori che farebbero i titolari in qualche club europeo. Se devo individuare un punto da migliorare, indicherei le due fasce”.

L’Inter ha lasciato un’ultima immagine di sé un po’ così, con quella sconfitta a Torino con la Juve…
“Lasciamo stare le condizioni in cui si è giocato…penso però che Conte abbia fatto un grande lavoro quest’anno, c’è un progetto chiaro e riconoscibile. Il gap con la Juve era importante, se ripensiamo alla stagione precedente. I bianconeri poi hanno una rosa lunghissima, tante armi a disposizione. Eppure fino al k.o. di Torino l’Inter era in scia in classifica”.

Se si riparte, chi lo vince il campionato?
“C’era tanto equilibrio, prima dello stop, un peccato si stata interrotta proprio questa stagione… dico solo che Lotito sarà anche antipatico, ma ci sa fare. E guai a chi dice che la Lazio è stata una sorpresa: a me personalmente sorprendeva quando negli anni passati chiudeva a tanti punti di distacco dalla vetta”.

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