14 Ottobre 2017

Bergomi: “L’Inter arriva meglio al derby. Chi dietro Icardi? Brozovic. Perisic può essere l’uomo partita”

Lunga intervista dello Zio Bergomi nella quale ha analizzato Inter e Milan in vista del derby

Di derby, lui ne ha giocati tanti: ben 44, tutti con la maglia nerazzurra, meno solo delle due leggende Maldini (56) e Zanetti (47). Beppe Bergomi ha parlato così a Tuttosport, analizzando le due milanesi ed il loro momento alla vigilia dell’attesissima sfida di domani sera.

Bergomi, c’è un favorito per la sfida di domani sera?
“L’Inter arriva meglio alla partita. Ha una classifica migliore, ha vissuto due settimane lontano dalle polemiche,
in questo momento ha una solidità e una tenuta mentale più forti, nonostante il gioco in diverse partite non sia stato all’altezza. Il Milan è in costruzione e onestamente pensavo fosse più avanti in questo processo e credo che lo pensi anche Montella. Purtroppo dopo i grandi cambiamenti estivi il Milan aveva bisogno di risultati per alimentare l’entusiasmo, invece sono arrivate sconfitte pesanti”.

Il cambio di sistema può aver aumentato le difficoltà di Montella?
“Vincenzo è un tecnico che ama cambiare molto. Al primo anno in rossonero lo ha fatto poco perché aveva il giocatore determinante per le sorti della squadra, Suso, fatto e finito per giocare ala destra nel 4-3-3. Adesso
Montella ha cambiato e sta cercando la soluzione migliore per agevolare Suso. Sento dire che potrebbe giocare col 3-4-2-1, potrebbe essere una soluzione perché credo sia giusto far giocare di più Suso e lo stesso Bonaventura, ma così facendo dovrà sempre restare fuori uno fra André Silva e Kalinic. Per me il croato, oggi infortunato, è il centravanti titolare del Milan, André Silva deve crescere ancora molto, anche se ha dimostrato di avere il gol dentro di sé”.

Come giudica i problemi riscontrati finora da Bonucci?
“Credo che si sia caricato di troppe responsabilità: la fascia, le aspettative dell’ambiente, i discorsi motivazionali
in campo e nello spogliatoio. Bonucci ha grande esperienza, ma forse è stato troppo anche per lui perché nel calcio da soli non si combina niente. A Torino aveva poi compagni importanti vicino, al Milan chi lo circonda ha qualità, ma non ancora lo stesso spessore di gente come Barzagli o Chiellini. Sono convinto, però, che presto vedremo il miglior Bonucci”.

Icardi sarà un ulteriore problema per il capitano rossonero?
Icardi è un attaccante letale nello sfruttare determinati movimenti, ma non penso che prediliga affrontare una
difesa a tre o a quattro: l’argentino lo vedo bene contro chiunque, l’importante è che capisca che deve essere
continuo, fare la differenza non una gara sì e due-tre no, ma sempre. Ricordo la partita contro la Juve di Bonucci
a San Siro dell’anno scorso, fu eccezionale”.

Chi schiererebbe alle spalle di Icardi?
Brozovic, se capirà di dover correre di meno per essere più lucido, per qualità tecniche e tempi di inserimento è il miglior trequartista che ha Spalletti. Domani il tecnico non lo potrà schierare, quindi punterei comunque su Joao Mario. In alternativa Eder. Borja Valero in quella posizione non è incisivo, Vecino sarebbe invece una soluzione di ripiego”.

A proposito di Borja. Il derby si deciderà in regia con la sfida fra lo spagnolo e Biglia, o sulle fasce?
“Inter e Milan sono squadre che prediligono avere spazi. L’Inter, per dire, non è il Napoli: la squadra di Sarri ti soffoca col pressing, ma poi sa far male negli spazi stretti. L’Inter, con Fiorentina e Roma, è diventata devastante quando ha avuto il punteggio in suo favore. Anche il Milan ha esterni e trequartisti che amano avere campo davanti: per il momento di difficoltà che attraversa, credo che Montella giocherà più accorto, lasciando fare la partita all’amico Spalletti. Di sicuro è una partita tatticamente molto interessante da studiare e analizzare”.

L’uomo derby?
“Non saprei. Borini, per esempio, mi ha sorpreso contro la Roma: ha fermato Kolarov e rilanciato spesso l’azione. Il Milan sulle fasce ricorda il gioco degli esterni di tanti anni fa, penso a Causio e Cabrini alla Juve, quando saliva uno l’altro si abbassava, idem la mia Inter dello scudetto con Bianchi e Brehme. Borini dovrà dare un occhio a Perisic, ma sarà Musacchio poi a doverlo prendere. Credo che molto del derby passerà dalla prova di Perisic”.

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