15 Febbraio 2019

Bergomi: “Un capitano deve dare l’esempio ogni giorno. Icardi? L’Inter ha fatto bene ma lo strappo si può ricucire”

Oggi l'ex capitano nerazzurro incontrerà la dirigenza e i compagni di squadra: farà retromarcia dopo l'assenza in Europa League?

756 presenze di cui 519 in Serie A, un palmares con l’Inter di tutto rispetto che può vantare uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e tre CoppeUefa. In merito alla questione spinosa relativa a Mauro Icardi, Beppe Bergomi, ex storico capitano nerazzurro, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport.

Ecco le sue parole: “Essere capitano non significa entrare in campo per primi e scambiarsi i gagliardetti. Ma è dare l’esempio, ogni giorno, dentro e fuori dal campo, stando attenti anche alle piccole cose che poi sono quelle che fanno la differenza. È metterci la faccia sempre, quando le cose vanno bene e nei momenti di difficoltà. È aiutare gli stranieri ad ambientarsi e a superare le difficoltà dell’impatto con una nuova cultura e una nuova lingua. È senso di appartenenza da trasmettere e pretendere da tutta la squadra”.

Quanto è difficile farlo all’Inter:Il pubblico interista è esigente ma anche molto rispettoso. Al di là dei trofei che un capitano può alzare, perché a tutti ovviamente piace vincere, per i tifosi conta vedere l’impegno, la volontà di andare sempre oltre il proprio limite. Il famoso “sudare la maglia”, ossia fare sempre uno scatto in più, un sacrificio per il compagno. Insomma, dimostrare che prima di tutto conta l’Inter. Il capitano deve essere un esempio positivo”.

Bergomi capitano: “Ero un leader silenzioso, parlavo molto poco perché ho sempre preferito i fatti alle parole. Cercavo di dare l’esempio, di essere un modello dentro lo spogliatoio soprattutto per i più giovani. Penso all’accoglienza verso i nuovi stranieri. Ho passato molto tempo insieme a Bergkamp e alla moglie, li portavo in giro, andavamo a cena. Cercavo di farli sentire come a casa loro, e lo stesso ho fatto anche con Sammer. Poi non tutti riescono a entrare in sintonia col nuovo ambiente”.

Il caso Icardi:Togliergli la fascia è stato un gesto molto forte, ma mi ritrovo nelle parole di Spalletti. È difficile prendere certe decisioni ma bisognava dare un segnale e tutelare squadra e società. Insomma, è come un padre che deve punire un figlio, lo fa per il suo bene, per fargli capire che sta sbagliando e per aiutarlo a crescere. Ecco, Mauro secondo me dovrebbe capire questo”.

Dalla parte della società:L’Inter è stata spesso accusata di essere troppo “buonista”. Stavolta ha preso una scelta coraggiosa, facendo capire a tutti che il bene del club e della squadra viene prima di qualunque cosa. Ed è giusto così.Come si ricuce lo strappo? Sbagliare è umano, ma bisogna essere bravi a metterci la faccia e a chiedere scusa. Non è facile affrontare uno spogliatoio ma Mauro dovrà farlo. E il gruppo una volta chiarita la cosa non dovrà più portare rancore. Solo così siriparte più uniti”.

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