15 Settembre 2017

Borja Valero e la pesante eredità del regista nerazzurro

Lo spagnolo è diventato un elemento imprescindibile del nuovo centrocampo nerazzurro

La storia dell’Inter parla chiaro: la squadra nerazzurra ha conquistato un campionato o un trofeo internazionale quando a gestire il gioco c’era un elemento di grande qualità. Basti pensare a Luis Suarez che fu il faro della Grande Inter di Helenio Herrera nei ’60 quando arrivarono tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali. O al poco mediatico Gianfranco Matteoli, la mente dell’Inter dei record di Trapattoni nel 1988-89. O a Cambiasso,  l’equilibratore delle stagioni d’oro dell’Inter di Mancini e Mourinho, senza dimenticare il “libero” Battistini che Trapattoni utilizzò davanti alla difesa nella Uefa del ’91, il gregario Manicone nel ’94 e il brasiliano Ze Elias nel ’98.

Una figura che all’Inter manca ormai da troppo tempo, ovvero da quando ha lasciato Milano il Cuchu, l’ultimo vero metronomo di spessore nell’organico interista. Dopo di lui, infatti, è mancato un giocatore in grado di dare il la all’azione partendo dal vertice basso del centrocampo. Negli ultimi anni gli allenatori che si sono seduti sulla panchina nerazzurra hanno preferito schierare spesso e volentieri in quella posizione Medel Felipe Melo anche perché Kovacic, Hernanes e Banega, hanno offerto il meglio di sé venti metri più avanti. Luciano Spalletti, invece, ha subito preteso che per la sua Inter fosse ingaggiato un giocatore con caratteristiche ben chiare, quel Borja Valero che il tecnico di Certaldo avrebbe voluto già a Roma nella passata stagione.

Come riportato da Tuttosport, Borja Valero insieme a Skriniar in difesa, è stato indubbiamente uno degli inserimenti più positivi dell’ultima estate. Lo spagnolo ha preso subito in mano il gioco della squadra, dettando i ritmi di gioco a tutti i compagni. Ma soprattutto lo spagnolo ha fatto vedere di poter essere anche un ottimo intenditore, abbassandosi molto spesso vicino ai due centrali difensivi per dar loro una mano in fase di contenimento. Senza coppe europee, Spalletti potrà gestire al meglio le forze del 32enne che potrebbe però tirare il fiato in una delle prossime due trasferte.

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