22 Dicembre 2017

Brocchi: “Ramires è un grande calciatore e fa la differenza. Sull’Inter e Suning vi dico che…”

Il vice allenatore di Capello allo Jiangsu ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport

Cristian Brocchi, attualmente vice di Fabio Capello allo Jiangsu, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Corriere dello Sport ed ha trattato diversi temi. Ecco le sue parole:

Brocchi, iniziamo da Ramires. Che tipo di calciatore è il brasiliano?
“Un grande giocatore perché ha tutto: grandi doti atletiche, tempo degli inserimenti, oltre a qualità tecniche notevoli”.

Com’è come ragazzo?
“Solare e positivo. Nello spogliatoi porta grande voglia di vincere e il peso della sua esperienza”.

Sa che Spalletti lo vorrebbe per la sua Inter?
“Anche a noi serve molto Ramires perché è uno che fa la differenza”.

Cosa pensa del lavoro di Spalletti finora?
“I risultati che sta ottenendo sono sotto gli occhi di tutti. Non mi ha mai allenato, ma lo conosco dai tempi in cui sono stato a Firenze. E’ un tecnico che ti sta sempre vicino e che ti fa stare sempre sereno perché quando hai bisogno lui c’è sempre e ci mette sempre la faccia per proteggere la squadra. Se lo segui, i risultati arrivano”.

Più facile che sia Spalletti o Capello a far vincere il primo campionato a Suning?
“Più facile che ci riesce Spalletti. Il Jiangsu è indietro rispetto all’Evergrande che in Cina vince da qualche anno perché ha una squadra completa e rinforzata con grandi colpi. L’Inter deve vedersela con Juventus e Napoli, ma negli scontri diretti ha dimostrato di potersela giocare alla pari”.

L’ambizione di Jindong Zhang però è chiara: vincere.
“Su questo nessun dubbio: lui nel mondo del calcio vuole primeggiare. Ha obiettivi grandi, una cultura del lavoro importante e pensa che, attraverso questa, le sue squadre raggiungeranno risultati prestigiosi”.

Da Nanchino lei avverte il legame tra Inter e Jiangsu?
“Relativamente perché si tratta di due realtà tanto distanti, ma c’è la presenza di Sabatini che lavora sia per una sia per l’altra squadra, che ci ricorda che un legame c’è. Con Walter abbiamo un filo diretto anche quando non è a Nanchino. Poi, se l’Inter vince, chiaramente siamo contenti”.

Che bilancio fa della prima vostra stagione al Jiangsu?
“Credo più che soddisfacente. Siamo arrivati con la squadra che era ultima e ci siamo salvati. La prossima stagione sarà migliore”.

Se potesse tornare indietro, direbbe ancora di sì a Suning?
“Certo, perché sto vivendo una bella esperienza. Lavorare all’estero ti allarga gli orizzonti e ti fa crescere. Professionalmente e umanamente”.

Com’è l’impero di Suning visto da dentro?
“Un qualcosa che da distanza si fatica a capire. Sono organizzatissimi, hanno mezzi e conoscenze. Nei prossimi anni otterranno grandi risultati, anche perché stanno importante il know how dell’Inter e quello di un allenatore del valore di Capello”.

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