23 Febbraio 2018

Da Epic ad “autoescluso”: la parabola di Brozovic ad un girone di distanza

Nella sfida di andata giocata a Benevento, il centrocampista croato mise a segno una doppietta

Nella sfida di andata giocata a Benevento, Marcelo Brozovic era riuscito a realizzare una doppietta, convincendo Spalletti a farlo diventare il trequartista della squadra: da quel momento il calciatore croato ha vissuto una parabola che lo ha portato a diventare l’icona della negligenza con gli applausi rifilati da Marcelo al pubblico del Meazza in occasione della sostituzione durante la partita contro il Bologna.

Secondo quanto riportato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, il centrocampista croato è tornato così in quel limbo fatto più di scuri che di chiari in cui i contorni che separano il ragazzo timido e introverso da quello indisciplinato e sfrontato si fanno confusi. Quest’anno Luciano Spalletti lo ha inserito tra i titolari 10 volte su 25 giornate, concedendogli in tutto 19 gettoni di presenza. In quella posizione, da trequartista del 4-2-3-1, può garantire giocate e movimenti che nessun altro calciatore di questa rosa può. Eppure in quella posizione Brozovic ha giocato pochi minuti complessivamente per quel suo modo di affrontare le partite — in momenti più o meno prolungati — facendo «un giro troppo largo, più del dovuto». Insomma, a metà campo serve più incisività specie quando il pallone lo tiene l’avversario. L’evaporazione, a cui va incontro troppo spesso, lo ha penalizzato.

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