13 Marzo 2020

Calcagno (vicepres. AIC): “Posti Uefa una priorità. Allenamenti? Bisogna restare a casa”

Il vicepresidente dell'Assocalciatori chiarisce i punti che andranno rispettati relativi alla regolarità del campionato

Intervistato dalle pagine de Il Sannio Quotidiano, il vicepresidente dell’AIC Umberto Calcagno ha parlato dell’emergenza Coronavirus che ha paralizzato l’intero Paese, con importanti ripercussioni anche sul panorama calcistico. Porte chiuse, allenamenti ed assegnazione di scudetto e posti Uefa tra gli argomenti analizzati.

STOP AI CAMPIONATI“Noi lo stop ai campionati lo chiedevamo già dalle settimane precedenti ed è chiaro c’era una percezione errata di ciò che stava accadendo ma ben venga che in questo momento si sia bloccato tutto, anche l’attività di allenamento. È da irresponsabili pensare di potersi allenare ancora quando oggi ci sono situazioni allarmanti ben più importanti rispetto al nostro mondo”

CONTAGI IN SERIE A“Non vorrei fare la parte antipatica di chi lo aveva detto, ma era abbastanza evidente che i calciatori non potessero essere immuni dal virus. Probabilmente, se ci fossimo fermati prima, avremmo anche evitato di mettere in quarantena intere squadre. È chiaro che si poteva forse operare prima e meglio, ma adesso dobbiamo guardare avanti e stare molto attenti nei comportamenti, non solo nello sport. La regolarità dei campionati e tutto quello che riguarda il nostro mondo arriva un minuto dopo rispetto alla tutela della salute”

RIPARTENZA“Il calcio è uno sport ma anche una grande azienda che dà da lavorare non soltanto ai calciatori ma ha un indotto importante. È ovvio che si spera di ripartire nel più breve tempo possibile, ma dipenderà molto dai comportamenti di tutti quanti noi. Non dubito che si possa ripartire più forti di prima anche nel nostro mondo e che si prendano anche gli aspetti positivi di questa crisi per rimettersi in moto nel migliore dei modi”

GARANZIE SUL CAMPIONATO“A questo proposito non c’è una posizione dei calciatori o dell’AIC ma ci dovrà essere una posizione di sistema. Nel momento in cui si risolverà l’epidemia, avremo una responsabilità sulla regolarità dei campionati. Stabilire oggi cosa vuol dire regolarità dei campionati è però molto difficile perché dipenderà molto dal tempo che ci rimarrà per poterli completare. Qualsiasi proposta oggi è azzardata, ma è chiaro che abbiamo una necessità per rispettare la regolarità dei campionati che è quella di dare promozioni e retrocessioni, oltre ai posti Uefa, per tutte le categorie. La priorità da rispettare sarà questa, poi è ovvio che bisognerà salvaguardare il risultato sportivo di campionati che si sono svolti già per i loro due terzi, per questo non dubito che ci saranno soluzioni equilibrate per tutelare anche il risultato sportivo che le squadre hanno ottenuto fino ad oggi”

TUTELE“Non ci dovranno essere situazioni o soluzioni ai problemi di oggi che avvantaggiano qualcuno. Sarà il nostro ruolo nel momento in cui finirà l’emergenza: non faremo figli e figliastri, sotto questo profilo mi sento abbastanza sereno. Poi non sarà semplice trovare soluzioni che accontentino tutti se i campionati non potranno finire regolarmente. Certe situazioni abbastanza evidenti però andranno tutelate”

ALLENAMENTI“Sugli allenamenti non c’è una nostra posizione ma una realtà italiana che impone di stare a casa. Per non stare a casa ci vogliono giustificazioni previste da decreti ministeriali. Rivaluteremo la prossima settimana, perché fortunatamente in questi giorni tutte le squadre si sono fermate, ma secondo me non è né l’Assocalciatori, né una Lega, né una Federazione che deve dire se si possono continuare gli allenamenti. Vedremo fra qualche giorno in che situazione sarà il nostro Paese e dovremo avere decisioni responsabili per il bene di tutti perché non si può immaginare che il calcio sia decontestualizzato rispetto a quello che sta accadendo”

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