21 Ottobre 2019

Cambiasso: “Lautaro in Argentina è come Batistuta. Inter? Non ho avuto l’impressione che il Sassuolo potesse rimontare”

L'ex centrocampista argentino ai microfoni del Club di Sky Sport

Nonostante l’enorme sofferenza degli ultimi minuti con il Sassuolo, che per poco non costava la beffa all’Inter di Antonio Conte dopo una prestazione assolutamente di alto livello, Dagli studi di Sky Calcio Club, Esteban Cambiasso ha affermato con assoluta serenità che non ha mai avuto in realtà l’impressione che i neroverdi potessero pareggiare l’incontro. A livello individuale, l’ex centrocampista argentino è rimasto colpito da Lautaro Martinez, già esaltato da tempo in patria. Attenzione, invece, alle sue parole su Zlatan Ibrahimovic.

Ecco le sue dichiarazioni:

LA PARTITA – Da un momento all’altro è saltato tutto. Nonostante siano arrivati i gol del Sassuolo, non ho mai avuto l’impressione che potesse andare oltre. Questo è un segno della maturità che sta mostrando l’Inter. Le partite dopo la sosta sono sempre pericolose per le big. Mi aspettavo questa Inter, nonostante le due sconfitte che sono arrivate in modo diverso, vedo un’altra Inter rispetto agli anni precedenti. Non a livello di punti, ma si vede che è molto concreta. Ci sono stati cambi negli undici, c’è l’assenza di Sensi che è pesante, visto che fa tanto anche in fase d’attacco. I due centravanti sono due prime punte, Lautaro gioca meglio con un’altra prima punta, perché è uno che sfrutta i movimenti dell’altro. In passato lo avevo imparato da Julio Cruz e Crespo che preferivano giocare con Ibra.

LAUTARO – “Preferito di Messi? Non lo so, nelle ultime Leo non c’è stato. Di sicuro sta diventando uno dei favoriti del nuovo popolo argentino. Si parla di lui come il nuovo Batistuta. E Batistuta è uno molto, molto amato.

DINAMICHE DI GIOCO – Se arretri con tutta la squadra, fai salire de Vrij e fai giocare Lukaku in area di rigore, forse il Sassuolo qualcosa in più dietro la poteva fare. Anche il gol di Lautaro annullato, sai che l’Inter è sempre lì”.

IBRAHIMOVIC – “E’ Ibra. Prendiamo le rose, i giocatori che ci sono, ma anche a 38 anni è Ibra. Magari da non fare ogni tre giorni, ma la sua prestazione la fa. Il problema magari è la continuità delle partite”.

LAZARO – “Secondo me è una squadra che ha degli automatismi talmente buoni che appena si cambia può cambiare qualcosa. Lazaro? Diciamo che giocare a tutta fascia con una difesa a tre, è una cosa per la quale serve tempo. Non è fare il terzino, né fare l’esterno, bisogna adattarsi a tutte due le cose”.

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