16 Aprile 2020

Carbone: “Arrivare all’Inter fu il coronamento di un sogno. Andai via per frustrazione ma ancora me ne pento”

Intervista a Benito Carbone in cui racconta della sua carriera da calciatore e della sua esperienza in nerazzurro

Ai microfoni di Calciomercato.com parla Benito Carbone, raccontandosi in tutto e per tutto e ricordando anche molti aneddoti della sua esperienza con la maglia dell’Inter, squadra tifata fin da bambino. Ecco le sue parole:

SULL’ARRIVO ALL’INTER – “L’approdo nella squadra dei miei sogni, il club per cui avevo da sempre fatto il tifo. Da bambino a Bagnara, quando giocavo in strada, mi immedesimavo nei miei idoli nerazzurri e quando ho vestito davvero quella maglia mi è sembrato di vivere un sogno

SU HODGSON – “Una persona per bene, un uomo con le sue idee. Ma qualche danno lo ha fatto. Non si può pensare che Roberto Carlos non sappia difendere. Per quanto riguarda me, aveva scelto di schierarmi da esterno sinistro di centrocampo nel suo 4-4-2, significava andare a chiudere la diagonale a Bergomi. Un lavoro sfiancante e quando c’era da decidere con la giocata di qualità negli ultimi 20 metri non avevo la giusta lucidità. Per questo motivo ho segnato pochi gol, Hodgson mi chiedeva quantità

SULLA DECISIONE DI ANDARE VIA – “Un errore gravissimo, dettato dalla giovane età. Avrei potuto giocare con Ronaldo e con altri campioni e invece preso da un sentimento di frustrazione andai via. Ricordo sempre che Bergomi mi diceva «Non devi muoverti da qui, se resti diventerai più forte di Donadoni». Gli rispondevo, Capitano, con tutto il rispetto, non posso fare la diagonale a te e poi passare la palla a Ince, che è fortissimo, ma che ha piedi di marmo». Ovviamente erano solo battute, ma il concetto era quello. Sbagliai, conservo ancora grandi ricordi

SU ZANETTI – “In quel periodo all’Inter il mio compagno di stanza era Javier Zanetti. Inumano. Dedizione, professionalità, forza fisica. Ogni tanto lo cercavamo, ma dov’è Zanetti? È in camera che dorme. Ma dov’è Zanetti? È in camera che riposa. Si allenava e recuperava, sempre così, da quando lo conosco. Pazzesco”

SULL’INTER DI CONTE – “Conte ha bruciato e brucerà ancora le tappe, portando la sua squadra a lottare per obiettivi importanti. Nei prossimi dieci anni, l’Inter sarà una squadra ai vertici in Europa, al pari con le top di adesso”
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