22 Agosto 2018

Casarin: “Sassuolo-Inter, Mariani doveva andare al VAR. La prima giornata sia da lezione”

Il protocollo d'uso del VAR sembra essere poco chiaro

Lo scorso campionato era iniziato con l’ingresso in scena della VAR, che sembrava dovesse rivoluzionare il calcio, italiano e non. Il bilancio della prima stagione sembra essere ampiamente positivo, con errori molto ridotti e un successo condiviso. Al momento non c’è tuttavia la stessa certezza che si aveva lo scorso anno sul sistema VAR, anche a causa dell’IFAB: sembra infatti che il protocollo d’uso del sistema sia cambiato, riducendone l’ambito di applicazione.
Dalle colonne del Corriere della Sera l’ex arbitro Paolo Casarin ha voluto commentare il dibattito sull’argomento: “Una normale giornata di campionato con interventi della Var limitati ai soli casi chiari produce una serie di polemiche in quanto non si prendono in considerazione, cercando di risolverli, anche tutti quei casi apparsi sul campo meno chiari e quindi ovviamente discutibili. Da sempre il calcio è stato pieno di situazioni complesse da valutare da un solo arbitro: il doppio arbitro, con tecnologia per la rivisitazione, è stato pensato proprio per cancellare almeno una parte dei dubbi. Con attenzione speciale alle aree di rigore ove per la tensione agonistica e per la densità dei calciatori presenti può mancare all’arbitro la forza per fischiare. E i dubbi restano, le conseguenti polemiche nascono. La prima giornata deve far da lezione.
Sassuolo-Inter: Miranda e Di Francesco verso l’area: contatti, spinte, caduta del neroverde. Mariani è per il rigore, Valeri approva. Severi. Poi Magnanelli su Asamoah con decisione. Il fallo contro il ghanese tradisce l’imbarazzo di Mariani. Valeri approva. Dubbi per tutti. Bisognava umilmente andare a rivedere e poi decidere.
Il nulla è immaturità. Oggi gli arbitri sono ben preparati, sbagliano poco ma sbagliano, anche gravemente, lo stesso. Quando Busacca e Collina, prima di Mosca, dissero che con loro la Var poteva non servire fecero solo un elogio alla squadra, non una previsione tecnica. L’area di rigore va bonificata, con più forze arbitrali, certi di poter rivedere il fallo. Gli arbitri di oggi vivono una grande esperienza sul campo assieme a giocatori e allenatori: non vorrei fosse un limitante «protocollo» a impedire un magnifico allineamento tecnico”.

 

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