14 Giugno 2018

CDS – Altro stop dalla Uefa: si complica il ritorno in Champions. Ecco i possibili scenari

Possibili limitazioni alla lista per i giocatori presi nel 2017 se le cessioni non copriranno gli acquisti

Con il comunicato diffuso ieri, la Uefa ha promosso l’operato della Roma, non ha punito il Psg per le folli spese effettuate prima dell’estate scorsa e ha punito il club nerazzurro che ha soddisfatto solo parzialmente gli obiettivi fissati (quelli relativi al bilancio 2016-17) con limitazioni alla lista Uefa da presentare in vista della prossima Champions League.

Quelle numeriche (22 elementi: 16 giocatori liberi, 4 formati in vivai italiani, 2 in quello nerazzurro) erano note, quelle di carattere finanziario un po’ meno. Nel bilancio 2016-17 l’Inter ha centrato il break even (tolte le spese considerate virtuose) grazie anche alle sponsorizzazioni di Suning (approvate da Nyon) e per questo non avrà un’altra multa da 7 milioni. Nel settlement agreement, che durerà fino al giugno 2019, c’erano però anche altre condizioni da rispettare come per esempio il mantenere il monte ingaggi sotto il 60% del fatturato (centrata) e l’abbassamento della quota degli ammortamenti relativa ai giocatori. Quest’ultimo traguardo non è stato tagliato complici gli acquisti-boomerang di Joao Mario e Gabigol che hanno addirittura aumentato la cifra degli ammortamenti.

Come riporta il Corriere dello Sport, per compilare la nuova lista Uefa l’Inter dovrà tenere conto dei paletti con i quali ha dovuto fare i conti anche nell’estate 2016, quando fu costretta a tenere fuori dall’elenco dei 21 Kondogbia, Joao Mario, Gabigol e Jovetic. Adesso potrebbe succedere qualcosa di simile. Il punto di partenza è la lista consegnata due anni fa nella quale non figurano Skriniar, Gagliardini, Vecino, Borja Valero, Lautaro Martinez e Dalbert (che sarà ceduto in prestito). Il regolamento prevede che il saldo tra i nuovi giocatori inseriti e quelli ceduti debba essere zero. Sono stati venduti Ansaldi, Murillo, Banega, Medel e Felipe Melo, partiranno Nagatomo (2,8 milioni dal Galatasaray) e Biabiany, mentre se ne sono andati a parametro zero Carrizo, Andreolli e Palacio.

La premessa è che fare i conti è complicato e che occorrerebbe avere il settlement agreement completo (quello nelle mani dell’Inter, non quello “sintetizzato” sul sito dell’Uefa) per capire se si possono sfruttare anche i ricavi dei calciatori due anni fa nella lista B (Miangue, Pinamonti e Radu). Le cessioni dei giocatori 24 mesi fa in lista A hanno portato circa 30 milioni e l’Inter aveva un certo “spazio” dopo le operazioni in entrata e in uscita nella lista nel 2016 (oltre una decina di milioni). Il club inserirà facilmente gli svincolati De Vrij e Asamoah e, al momento, giocatori fuori lista (i suddetti Skriniar, Gagliardini…) solo per 35-40 milioni. Quest’ultima cifra può essere aumentata con il ricavato delle cessioni di 1-2 giocatori che nel 2016 non erano nella lista (Kondogbia è partito per 25 milioni; questa possibilità potrebbe essere stata inserita nel “settlement” come… jolly) e con gli addii dei giocatori che di quella lista fanno parte ovvero Icardi, Perisic e Brozovic, i tre big che l’Inter vuole tenere. Da corso Vittorio Emanuele predicano calma e sottolineano che ci sono oltre due mesi di mercato per sistemare la situazione.

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