7 Luglio 2019

Conte: ”E’ stato semplice scegliere l’Inter. Vincere subito? Non mi pongo limiti. I miei giocatori devono essere uomini”

Il nuovo tecnico nerazzurro ha risposto per la prima volta alle domande dei giornalisti: al suo fianco l'amministratore delegato

CONTE

”È stato semplice scegliere l’Inter perché ci siamo ritrovati ad avere la stessa visione e questo è stato importante per me quando mi sono ritrovato a parlare con l’amministratore ed il presidente. Con la stessa voglia e ambizione di vincere, ben sapendo che passa attraverso un percorso di fatica e sudore. Però ho riscontrato la mia stessa ambizione, la presenza di Marotta è stata un valore aggiuntivo. Ci conosciamo bene, sappiamo i nostri pregi e difetti che tutti abbiamo. Mi ha spinto ad accettare l’Inter, una società con grande ambizione, una delle più importanti al mondo e per me è stato semplice accettare.

– Subito tanta ambizione e voglia di vincere:Io sono una persona che non si pone limiti e non voglio che altri si pongano limiti. Se lo faccio io, poi non voglio che accada che gli altri se li pongano altrimenti vai a creare degli alibi. Oltre la Juventus c’è anche il Napoli che ha dimostrato con grande lavoro e serietà di poter competere e stare ad ottimi livello. Sappiamo di dover lavorare meglio degli altri per colmare questo gap, però dobbiamo partire con ambizione e dare il meglio di noi stessi, dare tutto senza avere recriminazioni poi vedremo cosa accadrà”.

– La ricetta vincente:Io Top Player dell’Inter? Ringrazio il direttore. L’Inter ha una buona base di partenza dove poter costruire qualcosa di importante. Sicuramente io dovrò dare un apporto importante, come penso di aver sempre fatto nelle mie precedenti esperienze. Sento questa responsabilità nei confronti di chi mi ha scelto e dei tifosi. Sono pronto a caricarmi di tutte queste responsabilità, assieme alla mia squadra. Questo è il periodo delle chiacchiere. Dobbiamo lavorare poco e lavorare tanto. Il nostro motto: ‘abbassare la testa e pedalare’. Dobbiamo essere feroci e concentrati sul nostro obiettivo, ovvero di dare e garantire stabilità. Se vogliamo fare una stagione da protagonista, bisogna avere queste caratteristiche. Ferocia, grande voglia di lavorare, di mettersi in discussione, grande spirito di sacrificio e avere la voglia di uscire dal campo ogni domenica con la maglia sudata”.

Cosa porta Conte all’Inter:Parto col presupposto che con l’io non si va da nessuna parte, quindi non parto con la presunzione che da solo posso portare 10 punti. Sicuramente dovrò indicare la strada, questa è la cosa che mi compete e la mia responsabilità. Dovrò indicare io la strada e dovrò stare attento affinché tutti quanti seguano questa strada che non è semplice, ma fatta di fatica, volontà, passione, sofferenza e sudore. Ma il mio compito è indicare questa strada e i calciatore, siamo d’accordo col club, dovranno seguire questa strada se abbiamo l’intenzione di pensare da vincenti. Altrimenti se qualcuno non ha lo scopo della vittoria, è giusto che in maniera molto onesta si faccia da parte e noi da questo punto di vista dovremo essere molto chiari. Poi ci saranno i calciatori, confido molto nelle capacità di questa rosa e sono convinto che potremo costruire qualcosa di importante, anche se non sarà facile. Quando si lavora non sempre si è contenti, noi invece dovremo essere contenti di lavorare e sudare”.

Tanta emozione: ”E’ una bellissima avventura, sono molto emozionato. Riprendo dopo un anno di inattività, in un nuovo club e in una nuova struttura. Un club importante, lo capisci dai trofei vinti nella storia di questo club. E’ questo deve essere un incentivo in più per tornare dove si era un bel po’ di tempo fa”.

Contendere le prime posizione a Juventus e Napoli non è impossibile: ”Ho detto che devo avere la percezione di avere anche solo l’1% di possibilità di poter vincere, che significa avere anche il 99% di possibilità di poter perdere. Però mi piace lavorare su quell’1%. Oggi ribadisco un concetto, e non penso di essere uno scienziato se lo dico, ovvero il fatto che ci sia una squadra che da otto anni sta facendo un campionato a parte. In più ribadisco, c’è il Napoli che negli anni si è assestato e sono squadre collaudate. Noi dobbiamo essere bravi a cercare di costruire qualcosa, a cercare di non chiedere neanche tanto tempo. Dico sempre che chi ha tempo non aspetti tempo, però c’è questo dato di fatto in Italia. Non dimentichiamoci che l’Inter per due anni di seguito si è qualificata in Champions all’ultima giornata. Nessuno qui si considera un mago, quello che posso dire è che lavoreremo tanto, ma non solo lavoreremo bene: dovremo lavorare meglio degli altri se vorremo avere la speranza di colmare questo gap il prima possibile. Il gap esiste, ma non deve essere un alibi, non deve essere un qualcosa che ci fa diventare arrendevoli. Assolutamente. Nelle mie passate esperienze come detto, partimmo dopo due settimi posti e vincemmo il campionato. Con il Chelsea arrivai dopo un decimo posto e l’anno dopo abbiamo vinto un campionato. Penso che con la Nazionale abbiamo fatto un percorso importante. Nulla è impossibile, però dobbiamo anche sapere che affinché l’impossibile diventi possibile, c’è da lavorare tanto sotto tutti i punti di vista. C’è da lavorare sul mercato, sul campo, c’è da lavorare. Posso assicurare ai tifosi che daremo tutto noi stessi per costruire qualcosa di importante”.

Le analogie con la prima Juventus e il primo Chelsea: ”Non è per me giusto tracciare paragoni perché sono sempre situazioni diverse. Da domani inizieremo a lavorare, sarà importante per me avere il contatto quotidiano con i giocatori. Così posso recepire e trasferire le emozioni. Noi partiamo da una buona base, da una base di calciatori di un squadra che si è qualificata per 2 volte in Champions da quarta in classifica. E sappiamo che dobbiamo lavorare su questa base per cercare di migliorare, eliminando i problemi che ci sono stati. E’ questa la strada da percorrere”.

– La Champions League:Noi dobbiamo fare il massimo in ogni competizione. Dal campionato alla Coppa Italia, passando per la Champions League. Partiamo con il credo che ‘nulla è impossibile’. Sappiamo che ci sono difficoltà enormi, ma noi dobbiamo lavorare. Per fare qualcosa di straordinario, hai bisogno di giocatori straordinari ma soprattutto di uomini straordinari”.

– Obiettivo entro il 2022: “L’obiettivo è un obiettivo comune, che ho io e che ha il club. Costruire qualcosa di importante, quello di mettere le basi per tornare ad essere competitivi come l’Inter era un bel po’ di tempo fa. Questo è l’obiettivo, io e il club, i dirigenti ed i calciatori come obiettivo abbiamo quello di lavorare tanto e poi alla data di scadenza eventualmente lasciare un’eredità importante a chi eventualmente verrà”.

– Lezione di tattica a Coverciano:‘Veramente sono state due le lezioni ai giornalisti a Coverciano, poi quando mi resi conto che qualcuno mi stava superando decisi di stoppare (sorride, ndr). Penso siano due situazioni totalmente diverse, perché con la Nazionale hai poco tempo a disposizione e c’era la volontà di cercare di coinvolgere tutti per cercare un po’ di far capire in che direzione volevamo andare e cosa volevamo fare e devo dire che rimasi sorpreso favorevolmente perché pensavo di trovare persone non così preparate e per questo motivo dovetti sospendere questi meeting perché andavamo dentro dei discorsi che mi ritrovavo sul giornale. Sai benissimo che il cuoco non svela mai la propria ricetta, ho portato i giornalisti nella mia cucina sperando non recepissero tanto, invece… All’Inter sarà diverso, la situazione è diversa. Parliamo di club, non nazionale”.

– La sfida contro la Juventus:Che accoglienza mi aspetto? Sarà una partita importante, importantissima perché andremo a sfidare i detentori del titolo da 8 anni. Saranno due partite importanti, fermo restando che non saranno le uniche. Ce ne sono altre 36 importanti. Se vuoi essere ambizioso, non devi focalizzare l’attenzione su due partite. Per quanto mi riguarda, ci sarà tanta emozione nell’entrare all’Allianz Stadium. Tutti conoscono la mia storia, sapete il mio passato e quindi ci sarà sicuramente emozione fin quando ci sarà il fischio d’inizio. Poi diventerò un allenatore, saprò che la Juventus sarà un avversario per noi. Dobbiamo essere pronti a combattere e prevalere su di loro”.

Il ruolo di Perisic alla Eto’o: ‘Eto’o era un attaccante, non credo sia giusto il paragone. Eto’o però è entrato in un’idea di sacrificare se stesso in favore della squadra. E’ questo quello che fece questo grande giocatore. Io cerco disponibilità, cerco giocatori che pensino con il noi e non con l’io. Avremo tempo per conoscerci, per fare un percorso. Il mercato dura fino agli inizi di settembre, chiedo disponibilità da parte di tutti. Se qualcuno non dovesse essere su questa lunghezza d’onda, amici come prima e si faranno altre scelte”.

Il ringraziamento a Spalletti: “E’ giusto sottolineare i meriti di Spalletti in questi due anni. Luciano è arrivato all’Inter dopo anni dove non si entrava in Champions e ha fatto quello che la società gli ha chiesto. Mi lascia una buona base, lo ringrazio per il lavoro svolto. Grazie a lui e ai giocatori abbiamo la possibilità di giocare in Champions League. L’obiettivo ora è quello di avere più stabilità, di arrivare ad essere più regolari e stabili. L’Inter negli ultimi due anni si è qualificata all’ultima giornata di campionato con grande pathos, dobbiamo cercare di alzare l’asticella e di raggiungere il prossimo step. Dobbiamo avvicinarci a chi ci sta davanti, non dobbiamo guardarci indietro”.

– L’idea di gioco: “Il gioco che vogliamo fare, è quello di cercare di rendere felici i nostri tifosi e cercare di coinvolgerli trasmettendo passione e lo sforzo, attraverso la partita qualcosa che rispecchi l’Inter. Noi lavoreremo molto dal punto di vista tattico per fare in modo che l’Inter sia riconosciuta, che abbia un’identità ed un marchio di fabbrica. Su questo lavoreremo perché vogliamo rendere orgogliosi i nostri tifosi. Lavoreremo tanto per permettere a gente che fa sacrifici per venire allo stadio, di essere orgogliosi dell’Inter”.

– La difesa a 3:Diverse volte mi è capitato di partire con un’idea e cambiare poi in corso d’opera. Sicuramente vedendo la rosa dell’Inter, risalta agli occhi che il reparto difensivo sia molto forte. Non mi riferisco solo a Godin, Skriniar, De Vrij ma anche a D’Ambrosio, Bastoni, Ranocchia. Giocatori che giocherebbero ovunque in Serie A. Vedremo che situazioni andremo ad affrontare, non ho un dogma fisso, sono partito tante volte con un pensiero ed arrivato poi ad un altro. L’importante è che restino i principi. Vogliamo un calcio che appassioni i tifosi”.

– Lautaro al centro del progetto:E’ un giocatore forte, l’anno scorso ha fatto un anno di ambientamento importante. Ha fatto un’ottima Copa America, non vedo l’ora di scoprirlo. Io posso parlare di chiunque, la soddisfazione migliore è tastare anche le qualità umane e cercare di migliorare un giocatore. Un allenatore bravo è quello che migliora i propri calciatori”.

– Le insidie di questa scelta:E’ una grande avventura sicuramente, difficile ma allo stesso tempo davvero intrigante. Ognuno di noi ambisce nella propria vita a questo tipo di sfide, dove c’è un tasso di difficoltà importante. Io vivo per questo, mi nutro di questo. E’ una sfida difficile, ma affascinante. C’è la possibilità di costruire un qualcosa di importante insieme ai dirigenti e al presidente. E’ una cosa che a me piace fare, quindi non la considero come la sfida più difficile. Ma sicuramente una delle più difficili”.

Nainggolan e Icardi: ”Per quello che riguarda questo discorso, penso che il club abbia avuto il tempo necessario per valutare bene la situazione, per prendere decisioni e poi per agire. Io per quello che ho fatto, mi sono totalmente allineato al club. Io e il club dobbiamo essere un’unica cosa e ripeto, totalmente allineato alla linea del club”.

– La potenza della Premier League:Penso che il campionato italiano si stia muovendo nella giusta direzione dopo l’empasse. Si sta muovendo per ammodernare le strutture, per avere gli stadi di proprietà, poi nel discorso del marketing, qualcosa che in Inghilterra fanno tantissimo. Sono stati bravi a portare la Premier ad essere il campionato più ambito anche a livello di diritti tv. Sono stati bravi in Inghilterra ad unire la forza economica alle competenze tecniche. Oggi le inglesi fanno paura, c’è poco da dire. Hanno combinato competenza tecnica a quella economica, però penso che in Italia ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Con calma ma ci stiamo muovendo. L’intensità? L’Inghilterra non è più solo intensità. L’avvento di tantissimi allenatori stranieri alla guida di squadre inglesi hanno portato un miglioramento sotto il punto di vista tecnico-tattico mantenendo l’intensità. Noi dovremo essere bravi ad alzare l’intensità mantenendo la disciplina”.

– Testa, cuore e gambe:Possiamo aggiungere la passione per questo sport perché secondo me la stiamo perdendo. Si guardano più altri interessi, invece secondo me noi dovremmo avere più passione nei confronti dello sport che abbiamo e quindi dimostrare questa passione quotidianamente”.

MAROTTA

“Mi unisco ai ringraziamenti per l’invito che avete raccolto. E il primo giorno di questa stagione sportiva. Ci tengo a rimarcare con orgoglio un risultato importante: essere uscito dal settlement Agreement. Lo si vede alla proprietà che sta garantendo stabilità alla società. Meriti anche al management. Io non c’ero, c’erano Alessandro Antonello e Piero Ausilio cui va un ringraziamento perché loro c’erano e hanno fatto questo lavoro.  Per il presidente Steven Zhang, Ausilio, Antonello e per me esistono due grandi diritti. Il primo è di scegliere gli uomini per il proprio progetto. Il secondo è quello di scegliere i valori. Abbiamo il palmares, prestigioso della storia di questa società. Il primo valore è la cultura del lavoro, anche negli aspetti più analitici. Il secondo è la cultura della vittoria che ha portato ad ottenere quei risultati e che noi dobbiamo riportare. Il terzo valore è il senso di appartenenza alla maglia. Sono valori fondamentali. Al mio fianco c’è Conte che noi abbiamo accettato subito. Sono nel calcio da tantissimi anni e spesso mi chiedono quanto valga in percentuale il valore di un allenatore. Non lo so. Io credo che sia importante per tutto quelli che il calciatore riesce a dare perché ha una valenza molto forte. La mia conoscenza tiene conto delle vittoria che lui ha ottenuto in tutte le nazioni. In lui ci sono i valori che noi vogliamo estendere a tutti i nostri calciatori e a tutta la nostra società, attraverso cui dare soddisfazioni ai tifosi”.

La scelta di Conte:L’idea di prendere Conte è nata perché ritenevamo che fosse necessaria una figura come la sua senza nulla togliere al lavoro svolto da chi ci ha preceduti perché ha un profilo vincente e non abbiamo avuto dubbi. Non abbiamo interpellato nessun altro allenatore. Dopo un approccio abbastanza formale durante il campionato abbiamo dato seguito ad un accordo con Conte con un contratto e abbiamo fatto in fretta a stilare un programma innovativo molto ambizioso che rispetto quella che è la valenza della società”.

– Le trattative di mercato: ”Siamo in una fase di lavori in corso. Piero Ausilio, che ringrazio perché è veramente un ds giovane e bravo, lui in primis è io al suo fianco, stiamo lavorando ma non dobbiamo dimenticare che il management ha due obiettivi. Fare una squadra forte ma mantenere anche un equo iibrio finanziario. Siamo ancora in una fase di cantiere ma stiamo cercando di accontentare Conte. La fretta spesso è cattiva consigliera, dobbiamo avere la pazienza. Gli obiettivi che vogliamo raggiungere sono importanti”.

Il futuro di Nainggolan e Icardi: “Quando si definisce un progetto bisogna identificare i profili necessari per realizzarlo. Non è giusto e corretto entrare nei particolari. Abbiamo deciso, con la condivisone di tutte le componenti, con una decisione sofferta, di rispettare gli uomini. Le scelte vanno fatte con grande coraggio. Abbiamo deciso omogeneamente di fare così per il bene della società senza mancare di rispetto a due professionisti. Si alleneranno con noi e noi rispetteremo tutti i diritti e doveri”.

– Icardi alla Juve:Al momento lo escludo perché non ci sono le minime condizioni. Bisogna trovare una società che possa soddisfare le esigenze del calciatore, prioritarie a tutto resto. Ma al momento della Juventus neanche l’ombra”.

Barella nel mirino: ”Noi abbiamo letto le dichiarazioni di due dirigenti (Petrarchi e Giulini, ndr) che stimo e rispetto quello che hanno detto anche se non sono molto d’accordo. Normale che una società che vende ha il diritto di stabilire il prezzo che vuole. Ma è altrettanto vero che il compratore ha diritto alla negoziazione. È una dinamica di calciomercato tra chi vende e chi compra. C’è una congruità di valutazione che spetta al compratore stabilire”.

Dzeko ancora lontano: ‘‘La strategia è quella che ho già detto. Siamo davanti ad uno scenario di partita a scacchi, il venditore cerca di essere più bravo del compratore. Non nascondo che sia un obiettivo. Il fatto che il giocatore abbia dato l’assenso non significa più di tanto perché c’è il rispetto verso la società che lo detiene. Noi ci muoviamo nel rispetto dei nostri parametri e delle nostre considerazioni su ciò che il giocatore rappresenti”.

I primi sette mesi all’Inter: ‘‘Sono arrivato in punta di piedi, mi sono messo a fianco di un management di grande livello. Mi sono unito a loro nell’identificare la migliorie da apportare. Il mio obiettivo è accompagnare l’alzare dell’asticella. Devo portare le qualità umane, di stimoli, di motivazioni. Credo sia importante dare una mentalità vincente non solo alle componenti tecniche ma anche a quelle di supporto. Come ho detto, con il collega Alessandro (Antonello, ndr) abbiamo un compito: quello di scegliere gli uomini che definiscano un progetto e un modello vincente. Sono compiti che mi soddisfano per le scelte che la società mi ha dato la possibilità di fare”.

– L’idea Conte:Nasce nel momento in cui abbiamo valutato quale dovesse essere il futuro migliore per l’Inter in seguito a tante condizioni che non sto ad elencare. È un idea che si è tramutata in una definizione dell’affare, condivisa dal management e dalla presidenza: quella che vede in Conte il miglior profilo che si inquadrasse nella nostra esigenza”.

Lo scambio tutto argentino Icardi-Dybala: ”Penso sia giusto parlare di cose concretizzabili. Penso che in questo momento sia utopistico pensare ad una cosa del genere anche se ho avuto modo di conoscere Dybala e so quanto vale. Di qua a dire che si possa ipotizzare uno scambio del genere mi sembra utopistico ma stiamo alla finestra vediamo che succede”.

L’omaggio a Lele Oriali: ‘‘In conclusione di questa conferenza voglio dare il benvenuto ufficiale ad un grande dirigente, Lele Oriali. Sono certo che il suo ritorno porterà giovamento a tutti noi e sono contento della scelta che abbiamo fatto”.

 

 

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