24 Marzo 2020

Coronavirus, il dt dell’Udinese Marino: “Ho paura per la prossima Serie A”

Il direttore tecnico dei bianconeri parla del futuro del calcio italiano
marino de paul

Intervistato dalle pagine de Il Mattino, il direttore tecnico dell’Udinese Pierpaolo Marino ha parlato dell’emergenza legata al Coronavirus che ha paralizzato l’Italia ed il mondo calcistico, con diverse preoccupazioni da parte del dt in vista del futuro sportivo del Paese.

CAMPIONATO“Sono preoccupato per la sopravvivenza del prossimo campionato, non per questo. La Cina è stata travolta da questa sciagura due mesi prima di noi e ancora non ne è uscita, nonostante misure restrittive persino più severe. Come si può pensare che a maggio si possano rivedere i calciatori in campo? Io sono un manager e lavoro sugli scenari. Io sono preoccupato per il prossimo campionato, io a questo neppure ci penso più”

SCUDETTO“Io non credo che ci sia chi possa gioire e essere orgoglioso di mettere in bacheca un titolo in una stagione così disgraziata, dove non si vede ancora la luce in fondo al tunnel, dove a dominare sono le notizie atroci di un Paese in ginocchio. Poi se c’è chi ne ha voglia, lo faccia pure”

PROBLEMI ECONOMICI“Io temo per l’economia di tutto il mondo, credo che siamo davanti a una situazione che non si può prevedere. E se crollano le banche? Il sistema calcio è sano e in una maniera o in un’altra ne uscirà lentamente fuori. Ma mi preoccupano altri fallimenti: quelli delle tante aziende che devono chiudere e che non si sa come apriranno. Immagino che certi introiti del passato nel breve periodo non saranno possibili. E dunque andranno ridimensionati i costi. Ma quel che conta è che sia l’economa globale a non andare in default perché altrimenti non c’è scampo per nessuno”

RIPRESA“Ripresa a maggio? Bisogna prendere delle decisioni adesso per evitare di compromettere la prossima stagione. Io faccio uno scenario a tre mesi, nel breve termine: e non vedo possibilità che il sipario possa rialzarsi su questo campionato”

STIPENDI“È prematuro ogni tipo di discorso, ma ci sono già delle clausole di salvaguardia del calcio. Lo strumento della sospensione dello stipendio è uno di questi, per iniziare. In mancanza di una prestazione, non credo che sia un errore. Come fai a pagare se non giocano e non si allenano?”

 

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