4 Marzo 2018

Crespo: “Derby da giocare con la testa. Icardi è un leader, ora dialoga anche con la squadra”

El Valdanito elogia il capitano nerazzurro: "Con i suoi movimenti alle spalle dei difensori può essere letale"

Da un bomber argentino all’altro. Hernan Crespo i derby li conosce bene, avendoli giocati con entrambe le maglie, ed ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, l’ex numero 9 parla di un altro bomber argentino, Mauro Icardi: “E’ già maturo, anche se ha ampi margini di miglioramento. Lo seguo da quando ancora giocava nella Sampdoria. Ha fatto grandi passi in avanti da allora, però non ha ancora finito il percorso. È un grande, per il bene della mia Argentina mi auguro diventi un grandissimo. Quest’anno, e un po’ anche l’anno scorso, ha cominciato a partecipare alla manovra della squadra, e questo è un aspetto fondamentale. Prima era letale  in area di rigore, e basta. Adesso dialoga con i compagni, detta i passaggi, rientra”.

E quando il pallone gli piove dalle fasce è micidiale.

“Sui cross i difensori non riescono mai a prendergli il tempo. Ci va di testa, in spaccata, di destro, di sinistro. Lui si butta, intuisce prima degli altri dove arriverà il pallone. E con i suoi movimenti tiene impegnati almeno due difensori. Bonucci e Romagnoli dovranno fare attenzione”.

Qual è il movimento di Icardi che può mandare in tilt il Milan?

“Quando attacca lo spazio alle spalle del difensore centrale. In quella zona non sai mai con chi andare a chiudere. Con lo stopper? Con il terzino? Il tempo di pensarci e lui ti punisce”.

È già un leader?

“Direi di sì. I compagni lo rispettano, lo hanno individuato come un punto di riferimento. In una squadra non è la fascia a fare il capitano, ma il giudizio che il gruppo ha di quell’elemento. E mi sembra che Icardi sia riconosciuto come un pilastro fondamentale”.

Il suo rientro può dare la scossa all’Inter?

“Senza Icardi l’Inter perde l’uomo che conclude tutte le azioni. Logico che con lui le cose possano migliorare. Tuttavia il gioco deve diventare più veloce, i centrocampisti devono appoggiare di più, altrimenti il mio amico Ringhio li sorprende: li aspetta e poi va via sull’esterno dove il Milan è fortissimo”.

Che derby si aspetta?

“Partita tesa, nervosa, molto tattica. Non vedo un favorito. Dico che sarà una sfida da giocare più con la testa che con le gambe».

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