30 Ottobre 2017

Dalla doppietta alla Roma a quella all’esordio in nerazzurro: l’Inter nel destino di Giampaolo Pazzini

L'attaccante del Verona ha segnato tre gol ai nerazzurri in carriera
pazzini

Nel destino di Giampaolo Pazzini c’è l’Inter: ai nerazzurri ha segnato il suo secondo gol in Serie A il 22 settembre 2004 durante Atalanta-Inter 2:3, dove la squadra di Milan acciuffò i tre punti nel finale grazie ad un gol dell’Imperatore Adriano. Poi il trasferimento alla Fiorentina ed un altro gol ai nerazzurri il 20 marzo 2005: la partita terminò con lo stesso risultato, con Ivan Ramiro Cordoba protagonista assoluto del match, con una rete e un’autorete.

Il Pazzo ha girovagato su e giù per lo stivale, passando da Firenze a Genova, proprio lì dove ha regalato gioie e dolori ai nerazzurri: dopo la doppietta il 4 marzo 2009 in Coppa Italia in un Samp-Inter 3:0, l’attaccante di Pescia ha segnato un gol nel girone di andata all’Inter il 26 settembre 2009 alla sesta giornata di campionato ma ha restituito i tre punti ai milanesi il 25 aprile 2010 all’Olimpico dove la Roma, con Ranieri che due anni dopo passerà all’Inter, ha perso la possibilità di scavalcare l’Inter in classifica: al gol di Totti nel primo tempo risponde nella ripresa una doppietta di Pazzini, che spezzò i sogni giallorossi, a -2 dall’Inter a tre giornate dal termine del campionato, poi vinto dai nerazzurri nella storica stagione del Triplete.

Poi l’esperienza in nerazzurro: al debutto contro il Palermo, da subentrante, segnò due gol e si procurò il rigore del 3-2, contribuendo alla rimonta interista. All’Inter arrivò Claudio Ranieri, allenatore della Roma a cui Pazzini aveva “scippato” lo scudetto nel 2010, con cui ritrova un minutaggio importante ma a fine stagione passò al Milan.
L’arrivo a Verona è una conseguenza del tempo che passa anche per uno che in A ha segnato 100 gol a soli 31 anni e affronta i nerazzurri due volte, senza mai lasciare il segno, anche nel pirotecnico 3-3 del girone di ritorno.
Stasera al Bentegodi affronterà di nuovo l’Inter, che degli anni di Pazzini ha pochi superstiti: Ranocchia, Santon e Nagatomo, i primi due ai margini della rosa, mentre il giapponese è una delle rivelazioni del nuovo corso tecnico dei nerazzurri.

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