4 Aprile 2020

D’Amico: “Toldo all’Inter, andò così. Criscito, Viduka, Montero: tutti i retroscena”

L'agente dell'ex calciatore ha parlato dei temi di mercato legati ai nerazzurri, raccontando le trattative più particolari

Francesco Toldo, Getty Images

Toldo Inter

E’ andata in scena su Intagram una originale intervista di Nicolò Schira fatta ad Andrea D’Amico. L’agente intermediario, protagonista di molte importanti trattative del calcio internazionale, ha raccontato alcuni episodi che hanno contraddistinto la sua carriera, molti dei quali legati all’Inter. Non sono mancati aneddoti e retroscena di trattative andate in porto ed altre sfumate.

AFFARE TOLDO – “Nel 2000 Francesco disputò un Europeo straordinario. Un grande campione di una bontà incedibile. Nel 2001 la Fiorentina di Cecchi Gori aveva bisogno di fare cassa: fu il primo portiere a essere venduto per oltre 50 miliardi di lire. L’Inter lo voleva fortemente e realizzammo una grande operazione. Ha vinto tutto in nerazzurro e lo vedo bene anche come dirigente: Franci è molto intelligente e perfetto per ricoprire un incarico importante in società”.

CRISCITO E VIDUKA VICINI ALL’INTER: “Nell’estate Criscito 2018 era vicinissimo all’Inter. Spalletti lo voleva fortemente e avrebbe guadagnato molto di più in nerazzurro, ma ha fatto una scelta di cuore preferendo tornare al Genoa. Nel 2004 andammo a Leeds con Marco Branca per portare Viduka all’Inter. Piaceva molto a Moratti e all’epoca Mark era uno dei top player della Premier League. Non riuscimmo a trovare l’accordo con gli inglesi, che spararono alto. Peccato”.

RETROSCENA MONTERO: “Ti svelo un retroscena che non ho mai raccontato. Nel 1996 Paolo Montero fu a un passo dall’Inter. Era in scadenza con l’Atalanta e stavamo trattando con la Juve: Lippi lo voleva fortemente, ma Moggi aveva fatto un’offerta bassa che non ci aveva convinto. Ci chiamò l’Inter e stavamo andando a firmare in sede, quando poi la Juve decise di rilanciare su input di Lippi e Paolo scelse di andare a Torino”.

GANZ DALL’INTER AL MILAN:  “Fu il primo a passare dall’Inter al Milan inaugurando una serie di affari tra le milanesi. Maurizio era una macchina da gol con il cognome più consonantico al mondo. All’Inter con l’arrivo di Ronaldo giocava poco e trovammo l’opportunità Milan, dove debuttò il giorno dopo la firma con un gol nel derby. Polemiche per l’esultanza? Secondo me è giusto che un professionista dia il massimo per i colori che indossa in quel momento e capisco il festeggiamento”.

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