22 Novembre 2019

ESCLUSIVA – Pauluzzi (L’Équipe): “L’intervista a Conte due giorni dopo Borussia. I suoi occhi erano rossi, vive la sconfitta come un lutto. La frase sul sesso…”

La redazione di Passioneinter.com ha contattato Valentin Pauluzzi, corrispondente per l'Italia del quotidiano L'Equipe e autore dell'intervista pubblicata quest'oggi di Conte

“Ai miei giocatori spiego anche come fare sesso”. In questa frase, rilasciata in un’intervista concessa a LEquipe, c’è forse il ritratto a 360° di Antonio Conte. Attenzione quasi maniacale per tutti i dettagli, nulla viene lasciato al caso. Nemmeno la vita privata dei suoi uomini.

Per scoprire aneddoti e curiosità attorno alla chiacchierata fatta con il noto quotidiano francese, la redazione di Passioneinter.com ha parlato con Valentin Pauluzzi, corrispondente per l’Italia del quotidiano L’Equipe e autore dell’intervista che ha creato “scalpore” dalle nostre parti.

Valentin, qui in Italia l’intervista è subito circolata in maniera virale. Che impressione hai avuto nell’essere face to face con un personaggio come Conte? Che idea ti sei fatto di lui come allenatore e come uomo?

Mi ha colpito la sua faccia. L’intervista è stata fatta due giorni dopo la sconfitta in Europa sul campo del Borussia Dortmund. Era chiuso, abbastanza arrabbiato. Aveva gli occhi rossi, è un dettaglio che ricordo benissimo. Portava addosso ancora gli strascichi di quella debacle. Però la reputo una fortuna perché è stato più istruttivo incontrarlo dopo una sconfitta del genere per avere un ritratto migliore della sua persona. Lui ha un odio viscerale per la sconfitta, è stato interessante vedere come lui la vive. L’ha definita ‘un lutto’. Un lutto che vive uno o due giorni, quindi rientravamo proprio in quel periodo”.

Anche perché oltre la pesante rimonta del Borussia Dortmund poi c’è stato quel duro sfogo che in molti hanno visto come un attacco alla dirigenza…

“Assolutamente, c’era anche quello. Ho avuto anche un po’ di timore perché pensavo potesse saltare l’intervista ma questo non è accaduto perché l’ufficio stampa dell’Inter è serio e non avrebbe permesso questo. Sarebbe stato un peccato perché comunque abbiamo trattato nell’intervista argomenti generali e non inerenti alla stretta attualità”.

Immagini come al centro delle discussioni sia finita quella frase sulla vita privata e sulla sfera sessuale dei giocatori rilasciata ai vostri microfoni da Conte

“Non ho niente da nascondere. Lui ha avuto pochi giocatori francesi, cinque o sei, non di più. In Francia quando si scrive per cercare di capire come lavora Conte, sai quanto può essere difficile sentire giocatori come Kanté o Pogba. Per questo hanno sentito due o tre volte Pedro Kamata che ha lavorato con lui al Bari. Lui rivelò due o tre anni fa questa cosa qui, cercando di spiegare fin dove Conte si spingesse con i suoi giocatori. E lui rivelò questa cosa qui, che venivano dati consigli anche su come fare l’amore con la propria partner per non indurire troppo i muscoli. E’ proprio un discorso di scienza e anatomia. Non nasce dal nulla, lui ha ribadito volentieri il concetto. Poi ha aggiunto quel particolare divertente che è preferibile farlo con la propria moglie (ride, ndr)”.

Hai parlato di pochi francesi allenati da Conte durante la sua carriera. Ecco, c’è proprio uno che potrebbe tornare a lavorare con lui. Stiamo parlando di Oliver Giroud, può essere l’uomo giusto per lui e l’Inter può rappresentare la svolta per la carriera dell’attaccante del Chelsea?

“E’ stato Conte a volerlo al Chelsea, nel suo secondo anno. Questo è già un indizio sul buon esito della trattativa. Giroud sta vivendo una situazione paradossale: titolare al centro dell’attacco della Nazionale francese campione del mondo in carica, panchinaro al Chelsea che ha deciso di puntare sui giovani. Lui si adatta perfettamente bene al metodo di gioco di Deschamps, non va dimenticato che Didier è un ex compagno di Conte. Sono amici, erano nella stessa camera ai tempi della Juventus e si sentono spesso. Antonio si fida tanto del suo lavoro, se Deschamps punta così tanto su lui ci sarà un motivo. Rimane un ottimo giocatore, non verrebbe a Milano a fare il titolare ma sicuramente sarebbe la terza scelta alla pari di Sanchez per poter fare riposare Lukaku e per essere un’arma a disposizione qualora l’Inter rimanga in Europa. Costa poco, è in scadenza di auguro e mi auguro per lui venga in Italia”.

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