23 Novembre 2019

Eto’o: “Moratti il mio ricordo più bello. Triplete? Il discorso di Mourinho contro il Chelsea fu la svolta”. E sul razzismo…

L'ex centravanti ha trattato diversi temi
eto'o inter

Intervenuto a margine del Vanity Fair Stories Festival, l’ex centravanti dell’Inter Samuel Eto’o ha parlato di diversi argomenti sia legati all’attualità e quindi in riferimento al razzismo negli stadi italiani, che al passato glorioso vissuto con la maglia nerazzurra e culminato nel Triplete del 2010. Tanti bei ricordi per il camerunese, dal feeling con l’ex presidente Massimo Moratti alla grinta che José Mourinho riusciva a trasmettere nei suoi discorsi. Ecco l’intervista dell’ex calciatore:

RAZZISMO – “Cosa penso degli episodi di discriminazione capitati a Balotelli e Lukaku? Purtroppo il problema è lo stesso da anni. Non è peggiorato, solo che se ne parla di più per questioni politiche. Il problema non sono quattro ultras che dicono cose stupide, bensì le dirigenze che devono fare di più per mettere un freno a certi comportamenti. Non dovremmo mai dimenticarci quanti bambini seguano questo sport, dobbiamo puntare a essere un esempio: quindi pure i giornalisti devono condannare certi episodi. E ovviamente anche i calciatori devono dare il loro contributo. Devono scioperare. Smettere di giocare potrebbe essere un segnale importante, perché colpirebbe gli interessi di molti, il portafoglio. Ma la protesta non dovrebbe riguardare solo i calciatori di colore, ma tutti. Comunque posso dire che l’Italia non è un paese razzista: ho tanti amici che lavorano qui e si trovano benissimo”.

INTER –“Il ricordo più bello? Il presidente Massimo Moratti, con lui potevamo parlare di tutto, era come una divinità. Il momento di svolta della stagione del Triplete? La partita col Chelsea, Mourinho ci fece un discorso pazzesco, ancor prima di scendere in campo sapevamo che avremmo vinto. Però il momento più incredibile è stato il match con il Barcellona, che sofferenza”.

ETO’O OGGI – “Sono un signore che sta proseguendo i suoi studi e che ha un obiettivo, ma prima deve completare la sua preparazione e a breve andrà a Boston. Niente politica? In realtà facciamo sempre politica, per esempio quando parliamo con i nostri figli. Whatsapp? Abbiamo una chat con i vecchi compagni nerazzurri. Se seguo il calcio italiano? Certo, questo può essere l’anno buono per l’Inter. Io resto un grande tifoso”.

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