24 Novembre 2016

Eto’o nei guai: deve 14 milioni al Fisco spagnolo e rischia 10 anni di carcere

Il camerunense è accusato di 4 capi d'imputazione nel periodo 2006-2009. Ma il campione non ci sta e risponde alle accuse incolpando il suo ex procuratore

Nonostante la Spagna sia il paese che meno tassa le società calcistiche in Europa, non si può dire che lo stesso trattamento sia riservato ai giocatori. Dopo Xavi, Casillas e Messi, tocca a Samuel Eto’o rendere conto alla giustizia spagnola per via di un’evasione di circa 3 milioni e mezzo perpetrata nel suo periodo a Barcellona; stessa sorte è toccata al suo ex procuratore Josep Maria Mesalles. L’accusa riguarda la gestione dei diritti d’immagine: il Tesoro ha scoperto che il giocatore avrebbe simulato il trasferimento dei suoi diritti a due società: una spagnola e una ungherese; società che invece altre non erano che Eto’o stesso. Grazie a questo stratagemma, i proventi del marchio sportivo Puma non erano soggetti all’imposta sul reddito. In aggiunta Eto’o non potrà godere delle attenuanti, come già successo in passato ad alcuni suoi colleghi, in quanto le somme indebitamente sottratte non sono state restituite. Eto’o ha scaricato le colpe sui “consigli ingiusti e fraudolenti” di Mesalles, che era il suo consigliere, avvocato e rappresentante e che ai tempi si sarebbe occupato di tutte le questioni legali, economiche e fiscali. L’ex Barcellona e Inter aveva già presentato una denuncia contro il suo ex procuratore per vari reati, tra cui appropriazione indebita e frode. Nel luglio 2013, il giudice istruttore del caso ha accolto la richiesta del bomber dell’Antalyaspor e ha condannato Mesalles a risarcire il giocatore con 15 milioni di euro.

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