11 Giugno 2020

Felipe Melo: “L’Inter mi aveva offerto il rinnovo, ma dovevo tornare in Brasile. Il Mondiale 2010 mi fece perdere il Real Madrid”

Il centrocampista verdeoro racconta alcuni momenti chiave della sua carriera

Non sembra avere alcun rimpianto Felipe Melo rispetto alla propria carriera da calciatore. Il centrocampista brasiliano, nonostante alcuni comportamenti pagati a carissimo prezzo – come nel caso del bruttissimo pestone ai danni di Robben nel Mondiale del 2010 che gli costò il rosso – ha sempre imparato dai propri errori, diventando tappa dopo tappa una persona più matura. Sempre scelte non banali, le sue, anche quando rifiutò il rinnovo dell’Inter nel 2017 per tornare in Brasile al Palmeiras e vincere un ultimo titolo prima di smettere. Ecco la sua intervista sulle pagine del quotidiano AS:

INTER – “Quando giocavo all’Inter volevano rinnovarmi il contratto, ma ho scelto di tornare in Brasile perché lì avevo vinto quanto ero piccolo, quando il mondo non mi conosceva. Avevo il sogno di tornare e vincere il campionato come Felipe Melo, aiutando da protagonista. Così lascio l’Inter e vengo al Palmeiras per vincere, perché la gente mi conosca e non ricordi solamente il Felipe Melo della Juve, della Fiorentina, dell’Almeria, dell’Inter o del Galatasaray. No, io voglio fare la storia in un club in Brasile. Tutto ciò che ho fatto è stato sempre per migliorare”.

SPAGNA – “Guardi, io all’Almeria sono entrato nella selezione dei migliori giocatori del campionato spagnolo, credo insieme a Xavi, del Barcelona. Alla Fiorentina, lo stesso, migliore del campionato italiano. Al Galatasaray, lo stesso. Alla Confederation, lo stesso. Quindi questo rimane con me, la storia. Alla fine sarei potuto andare al Real Madrid, così mi ha detto il mio agente, quando ero ai Mondiale. Ma con quello che è successo ai quarti… L’espulsione ha compromesso il mio passaggio al Real Madrid. Ma sono cose che sono passate e che dovevano succedere. Tutto quello che è successo mi ha aiutato a crescere come uomo, come giocatore, come professionista, come padre, come marito… Ringrazio Dio per tutto quello che è successo e che sta succedendo nella mia vita”.

MONDIALE 2010 – “Avevamo già trovato l’accordo tutto in quel momento, avevamo concordato tutto. Ma, beh, è successo e basta. Sono rimasto alla Juve e poi sono andato al Galatasaray. Sono andato al Galatasaray e guardi com’è bello! Lì sono diventato il miglior brasiliano del calcio turco nella vittoria di trofei: otto in quattro anni. Questo è incredibile. Se avesse giocato al Real Madrid avrei potuto fare la storia? Sì, ma forse non avrei i tanti tifosi che ho oggi al Galatasaray, un club che è nel mio cuore per sempre”.

REAL MADRID – “Se mi sarebbe piaciuto? Giocare a Madrid piace a tutti. Quando ti chiama il Madrid o il Barcellona devi lasciare tutto e giocare. Sono due squadre, due club incredibili. Mi sarebbe piaciuto giocare al Real Madrid. Ma ho giocato all’Inter. Quando ero alla Fiorentina ricordo che mi chiamò l’Inter. Volevo andare all’Inter, non alla Juve. Ma alla fine la Juve pagò la clausola e andai lì. E ringrazio molto la Juve perché ho conosciuto il mondo Juventus. È stato fenomenale. Per me è tra i migliori cinque club del mondo.

PESTONE A ROBBEN – “Se mi dispiace il fallo commesso? Senta, ero davanti a milioni di persone. Quando vedo che è tutto finito, me ne sono andato… ma non mi pento di niente. Ma se mi chiedi se domani si dovesse rigiocare la stessa partita, ti rispondo che non farei la stessa cosa perché mi è servita come esempio. Non lo farei mai più. Ma è come le dico, fa parte del processo di miglioramento di Felipe come persona, come professionista. È la vita”.

SLIDING DOORS – “Se quel gesto ha influito nella scelta del Real? Che ne so, anche un pisolino per uno del Real Madrid è diverso. Non so, non so, io neanche parlavo direttamente con il Real Madrid, ma il mio agente. È un agente e un amico, tra l’altro spagnolo, ancora con moltissimi giocatori importanti nel campionato spagnolo. E mi ha detto: ‘non si fa’. Non sapevo cosa fare, non parlavo, non sapevo cosa stesse succedendo. Ma, beh, ero ancora giovane, non in una squadra della Terza Divisione. Se si gioca nella Juventus e il Real Madrid dice no, beh, tu sei nella Juventus. Gioca Cristiano Ronaldo, è un club importante!”.

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