8 Dicembre 2017

Felipe Melo: “Ho l’Inter nel cuore. Thohir, che confusione: non c’era mai, fu tutta colpa sua”

Il doppio ex della sfida di domani sera ricorda il suo passato a Milano e la vicende societarie che caratterizzarono il periodo
felipe melo palmeiras

Felipe Melo domani sera guarderà la partita da ex, sia dell’Inter che della Juventus. Con i bianconeri però non si lasciò benissimo, ma a La Gazzetta dello Sport chiarisce da che parte starà: “Non potrei mai parlare male della Juve, ma ho l’Inter nel cuore. Nessun pronostico, è un match da tripla, può succedere di tutto. Con l’Inter fu indimenticabile la prima stagione, il derby vinto. Poi l’addio di Mancini fu pesante, con lui saremmo stati da Champions. Ma che confusione con Thohir…”.

A Torino che Inter si aspetta?

“Arriva alla grande. Se uscisse indenne avrebbe tutto per puntare con decisione al titolo”

Chi può risolverla?

“Perisic e Icardi da una parte, Dybala e Higuain dall’altra. Ma attenzione ai colpi di Pjanic”.

Oggi Icardi è un vero capitano?

“Mi sta piacendo in tutto. Ha riconquistato il pubblico, è un vero interista. Sempre decisivo. E le parole sul Real sono bellissime. Merita la fascia”.

Spalletti è il valore aggiunto?

“Che personalità! Mi piace”.

De Boer non era all’altezza?

“Non si può scegliere un tecnico che non parla la lingua. Il 2° anno partì male per questo”.

Colpa di Thohir?

“Non c’era mai. Una volta con l’Inter, un’altra con il D.C. United. Troppa confusione… Zero colpe per Mancini e Ausilio”.

Oggi la situazione è diversa.

“Progetto serio con Suning. Poi c’è Zanetti: guida e leggenda”.

La favorita per lo scudetto?

“Tante. All’estero invece è diverso: solo una, due squadre sono da titolo. E nonostante il k.o. della Nazionale, la strada è quella giusta”

Con la Svezia però che botta…

“Clamoroso. Spiace, soprattutto per gli amici Eder e Buffon”

Ci vince in Russia?

“Voglio vedere il Brasile: un conto sono le qualificazioni, un altro giocare con la Germania. Dipenderà molto da Neymar”

Prandelli disse: “Felipe Melo è uno dei centrocampisti più forti in assoluto”.

“Un grande, lo ringrazio. Ma anche Maradona e Mourinho parlarono bene di me. Non mi interessa ciò che dicono i media; se non fossi stato al top non avrei indossato certe maglie”

In campo ancora per quanto?
“Per 5-6 anni. Sto benissimo e voglio vincere col Palmeiras”

Cosa farà da grande?

“Prima pensavo alla Mls, ma qui sono un idolo. Poi non escludo di fare l’allenatore”

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