19 Febbraio 2020

Handanovic: “Rigiocherei la gara con il Borussia, il portiere è un uomo solo. Sul razzismo…”

Il capitano nerazzurro racconta il suo passato

Nuovo capitano dell’Inter grazie alle sue doti di leader silenzioso e soprattutto grazie alle sue doti da portiere, che lo hanno portato ad essere uno dei migliori del mondo: Samir Handanovic – attualmente infortunato – è un giocatore di vitale importanza per il club nerazzurro e le due sconfitte arrivate in sua assenza non sono sicuramente un caso.

Handanovic si è concesso ad una lunga intervista a Il Calciatore. Ecco le sue parole:

INIZIO – “Non giocavo in porta, quando avevo 11-12 anni ho iniziato ad andare in porta ed è stata una mia scelta. Avevo anche io il sogno da bambino di diventare calciatore, facevo l’album delle figurine e devo ringraziare i miei genitori che mi hanno insegnato molti valori, tra cui il sacrificio”.

ADDIO DA CASA – “Credevo nel calcio e arrivò la chiamata dell’Udinese. Ero grande per decidere ed ho deciso: sono andato. Seguivo il calcio italiano e sono fortunato ad essere arrivato ad Udine. Mi hanno aiutato a crescere e ho trovato persone perbene”.

PARTITE INDIMENTICABILI – “Al momento due: spareggio con la Russia nel 2010 per il Mondiale in Sudafrica e ci qualificammo grazie all’1-0 in casa dopo il 2-1 in trasferta. Al gol di Dedic festeggiai da solo in area e la partita era lunga”.

DA RIGIOCARE – “Beh sicuramente quella con l’Arsenal per l’accesso alla Champions League con l’Udinese e quella di Dortmund contro il Borussia dove eravamo in vantaggio. Non era quel che volevamo dopo il doppio vantaggio”.

GLI STADI PIU’ CALDI – “Quelli con i tifosi che ti stanno addosso: penso a Marassi, San Siro, quello del Celtic e anche quello del Borussia. Mi piacerebbe giocare a Liverpool, non ci sono mai stato”.

RUOLO – “Il percorso di portiere è cambiato molto in questi anni, siamo più importanti dentro il gioco e ora un portiere deve saper fare più cose rispetto a prima. I palloni sono più veloci, bisogna saper giocare con i piedi e questo ruolo continuerà ad evolversi. Il portiere è un uomo solo, come se facesse uno sport individuale”.

POPOLARITA’ – “Non mi sento proprio a mio agio, rinuncerei a molti aspetti della popolarità. Mi impediscono di vivere certe cose normalmente e bisogna imparare velocemente cosa evitare e cosa no. Le pagelle in genere non le guardo anche se a volte ho chi mi segnala ciò che merita attenzione”.

TELECAMERE – “Non possiamo mai dimenticare di avere milioni di persone che ci guardano, soprattutto sapendo che molti di questi sono bambini”.

RAZZISMO – “Nasce dall’ignoranza ed è una battaglia da combattere a monte e noi siamo a valle. Lavoro privilegiato? Calciatore o no ognuno si comporta in base all’educazione che ha ricevuto, quindi trovo stupido generalizzare. Ci sono tanti esempi positivi come Maldini, Peruzzi, Zanetti”.

FUTURO – “Ora penso solo alla prossima partita”.

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