18 Febbraio 2020

I ricordi di Moratti: “Ronaldo ci rese famosi nel mondo, Baggio interista doc. E su Pirlo…”

L'ex patron nerazzurro, a venticinque anni dal primo giorno di presidenza, riavvolge il nastro dei ricordi

Massimo Moratti, Getty Images

Venticinque anni fa la prima volta di Massimo Moratti da presidente dell’Inter. L’ex numero uno dei nerazzurri prendeva la Beneamata dalle mani di Ernesto Pellegrini e, a distanza di quindici anni, l’avrebbe condotta sul tetto del mondo. Ai microfoni di TeleLombardia, l’ex patron interista ha ricordato gli aneddoti più interessanti del suo passato alla guida dell’Inter, tra sogni e rimpianti. Queste le dichiarazioni riportate da SportMediaset.

PRIME VOLTE DA PRESIDENTE“Di quei giorni ricordo oggi la cortesia di Pellegrini che prima della partita col Brescia mi portò negli spogliatoi e mi presentò alla squadra, con i volti un po’ straniti e sorpresi dei giocatori di fronte a un cambiamento così importante. La cosa bella è che poi vincemmo e fu un bel esordio per tutti”

TRIPLETE“Fu tutto utile per arrivare a quel punto, tutto è servito per creare le condizioni per trionfare, anche le disavventure dovute al fatto di dover fronteggiare una Juve che si comportava come si comportava e lottare contro un muro che sembrava incrollabile. Poi riuscimmo a sfondarlo e trovare così quelle soddisfazioni in cui avevo sempre creduto ma che a un certo punto parevano impossibili”

CAMPIONI“Recoba il più amato. Ronaldo resta indimenticabile, il più forte di tutti, quello che ci fece conoscere veramente in ogni parte del mondo. Ma anche Baggio, interista doc, è stato un grandissimo. Ricordo la sua classe, la sua eleganza, la sua disponibilità. Indimenticabili le partite contro il Real in Champions e lo spareggio europeo a Verona contro il Parma: le vinse da solo, in pratica, e vederlo giocare era una delizia. Il rimpianto è Pirlo: l’ho voluto e l’ho preso perché avevo capito quanto fosse forte. Peccato che nessun allenatore seppe trovargli una posizione in campo e farlo giocare e così fui costretto a venderlo vedendo la tristezza sul suo volto”

L’INTER DI OGGI “La sconfitta dell’Olimpico può essere una lezione per ripartire più carichi. La squadra c’è, ma soprattutto c’è l’allenatore. Eriksen? A questi giocatori devi creare il tipo di gioco più appropriato e a quel punto sono loro che ti fanno vincere. Farlo a metà stagione non è facile, ma…”

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