24 Settembre 2019

Inter-Lazio, Conte: ”Dimentichiamo il derby, troppi proclami! Qui a lungo? E’ quello che mi auspico”

Il tecnico nerazzurro alla vigilia del primo confronto in carriera contro Simone Inzaghi

Smaltita l’euforia del derby, è subito tempo per l’Inter di Antonio Conte di tornare in campo nel primo turno infrasettimanale di questo campionato. Ancora una volta la formazione nerazzurra va di scena a San Siro ed ospita una Lazio di Simone Inzaghi reduce dal successo per 2-0 sul Parma. Partita che come ogni anno si preannuncia ostica per la squadra interista, visto che negli ultimi precedenti contro i biancoazzurri l’andamento è stato un po’ discontinuo. Prima, però, spazio alle parole di Antonio Conte che in vista dell’incontro di domani sera ha fatto il punto sul momento nerazzurro incontrando la stampa nella consueta conferenza ad Appiano Gentile. Ecco le parole raccolte in diretta dell’allenatore nella cronaca testuale di Passioneinter.com.

La partita contro la Lazio: ”Si tratta di un ostacolo molto impegnativo, penso che è uno dei più difficili da inizio stagione. La Lazio ha una propria identità, sta lavorando da anni con Inzaghi che considero un buonissimo allenatore fin troppo sottovalutato. Dovremo fare attenzione, hanno mantenuto i pezzi pregiati. Dobbiamo sapere che domani sarà complicata e ci vorrà la spinta di tutti”.

Conte sul tema del razzismo e l’attacco alla stampa:Apri il giornale e ti ritrovi degli articoli dove si parla della futura partita tra Inter e Juventus dove io verrò coperto di insulti e fischi. E’ prima il giornalista a fare queste cose. Chi scrive dovrebbe capire cosa provoca e che sentimento trasmette a chi legge. Questo è il problema, rimango sbalordito. Oggi c’è penna libera, chi più incita alla violenza o all’odio continua a scrivere. Io li manderei a calci in c***, li caccerei tutto. I giornalisti sono i primi ad incitare a queste cose. Cerchiamo di guardarci. Chi scrive ha una responsabilità e deve capirlo, perché tutto poi viene ripreso fino ai social. Tutto questo perché ha più presa? Questo mi dà veramente fastidio”.

Sanchez e chi non ha ancora giocato: ”Sanchez vale il discorso per tutti gli altri. Quando sarà pronto e potrà darmi quello che chiedo, verrà inserito. Come per Sanchez, vale per Bastoni, Lazaro o Biraghi. Io devo fare l’interesse dell’Inter non dei singoli”.

Il turnover:‘Godin ha riposato in Champions. De Vrij ha avuto un piccolo affaticamento ma è un giocatore che può giocare tante partite visto anche il ruolo. Sono ragazzi allenati e che stanno bene, io dovrò fare delle scelte e qualche volta mi prenderò dei rischi. I ragazzi stanno lavorando per allargare la base dei titolari. Nelle partite non puoi giocare a marce basse, devi sempre spingere. Per noi sarà importante allargare quella base, al tempo stesso io lo faccio se vedo che mi danno determinate garanzie. Alcuni rischi dovrò prenderli”.

La sfida contro la Juventus del 6 ottobre: ‘Noi dobbiamo pensare partita in partita, concentriamoci sull’oggi che è certo. Il domani è incerto. Concentriamoci a fare bene ciò che ci aspetta domani, ripeto sarà difficile domani perché la Lazio è forte. E’ un altro test, un altro step di crescita. Se entriamo in campo con la testa ancora al derby e gli elogi, significa che non abbiamo capito niente di quello che dobbiamo fare e che ci aspetta di fare. Deve essere resettato tutto nel breve tempo possibile. Vedo proclami dopo quattro giornate, ho l’esperienza giusta che tutto questo viene fatto per darci una bella saccagnata. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra e lavorare giorno dopo giorno. Il Napoli non lo state calcolando, è davvero forte e ha un grande allenatore. La Juventus è una squadra molto molto forte, poi iniziamo a considerare le altre squadre tra cui l’Inter”.

Lukaku e il suo apporto alla squadra: ”Di Lukaku si è detto tutto, sapete cosa ne penso e mi sembra superfluo ripeterlo. Sono contento dei gol dei centrocampisti perché al di là di chi segna è importante vincere le partite e fare gol. Più frecce abbiamo al nostro arco e meglio è. Anche in passato nelle mie squadre i centrocampisti hanno avuto un ruolo determinante”.

Il sacrificio del lavoro: ‘Non sono d’accordo nel dire che ci aspettano giorni difficili. Ogni giorno lo affrontiamo sapendo che ci sono delle difficoltà da superare. Lo sarà da qui a fine campionato, dobbiamo essere bravi ad affrontare questi momenti di difficoltà che ogni giorno quotidianamente dovremo affrontare. Lo possiamo fare tramite la serietà del lavoro, questo non dobbiamo mai e poi mai dimenticarlo”.

Barella il nuovo Conte:Nicolò ha delle caratteristiche precise, ha ampi margini di crescita. Ci stiamo lavorando, è molto generoso come lo ero io. Sprizza energia da tutti i pori, dobbiamo essere bravi ad indirizzare questa energia nella giusta direzione. A volte ci sono degli sprechi di energia, stiamo parlando di un ragazzo che ha potenzialità alte. Ha voglia di lavorare, si è messo a disposizione: il suo sogno era quello di giocare nell’Inter e ci sono tutte le basi affinché Barella giochi per 10 anni qui”.

Il paragone con Simeone:‘Calcisticamente eravamo simili, anche Diego era uno che non mollava mai. Sta facendo un’ottima carriera da allenatore, ha il suo posto ideale che è l’Atletico Madrid. Ha portato la sua filosofia, la sua idea. Io sono stato più vagabondo, ho affrontato diverse esperienze con diverse squadre. Stiamo parlando di un grandissimo allenatore”.

Il futuro all’Inter: “Quando inizio un nuovo progetto la speranza è che sia sempre duraturo e lungo. Più stai in un club più vengono assimilate le tue idee e il tuo modo di pensare, puoi lavorare con un gruppo di giocatori che ti conosce e nel tempo puoi portare solo miglioramenti. Sicuramente per un allenatore rimanere per tanto tempo in un club è sicuramente positivo ed è quello che mi auspico per la mia carriera, visto che il massimo per me è stato quello di 3 anni. Ogni volta che parti dall’inizio significa ripartire sempre da zero, non è semplice perché poi devi anche trovare persone che sono disposte a lavorare. Approfitto per ringraziare Oriali, io so cosa sta facendo ed è un grazie che non terminerà mai. Così come ringrazio anche Zanetti. Ho avuto la fortuna di avere persone molto vicine a me e che mi aiutano ogni giorno”.

Il Fifa Football Award:Non ricordo chi votai ma era Ronaldo o Messi, se non è zuppa è pan bagnato… Come scegli non sbagli. Come detto in altre circostanze stiamo parlando di giocatori che ogni anno fanno 40-50 gol. Sono due fantastici fuoriclasse che stanno facendo la storia e verranno ricordati per quel che hanno dato. Dobbiamo essere loro grati per quel che rappresentano perché sono un veicolo di trasmissione importante”.

La crescita della difesa:Skriniar ha grandissima personalità, quando gli chiedo le cose cerca di farle. E’ inevitabile che qualcosa è cambiato rispetto al passato. Quando trovi dieci giocatori dietro la linea della palla per noi è importante avere difensori che fanno da primi registi. Ci stiamo lavorando e questo completerà ancor di più i nostri calciatori. Il calcio moderno è un calcio totale, non si può pensare che il difensore deve solo difendere. Deve fare anche questo perché la si sta un po’ perdendo, ma significa anche coinvolgere dieci giocatori in fase di costruzione. Ognuno deve avere il compito di cercare di costruire ed essere coinvolto nell’azione offensiva così come gli attaccanti nella fase di non possesso. Il gioco moderno coinvolge undici giocatori compreso il portiere e tutti la devono pensare nella stessa maniera”.

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