15 Settembre 2019

Inter-Udinese, la moviola di Marelli non promuove Mariani: “Plateale il gesto di De Paul, Barella è solo fortunato”

L'ex arbitro non convinto appieno della prestazione del collega

Non sono certo mancati gli episodi arbitrali da analizzare sotto la lente d’ingrandimento della moviola del giorno dopo, nel match di ieri sera tra Inter e Udinese. A partire dall’espulsione a Rodrigo De Paul, a causa del ceffone rifilato in maniera troppo plateale sul volto di Antonio Candreva, fino ad arrivare alla scivolato al limite di Barella proprio sull’argentino, o al fallo tattico commesso dallo stesso Candreva nel secondo tempo su ripartenza di Lasagna. Per questo motivo, abbiamo preso i punti focali dell’analisi di Luca Marelli sulla conduzione arbitrale di ieri di Maurizio Mariani.

Queste le sue considerazioni: “Nel complesso una direzione con tante piccole sbavature per il laziale: la sensazione è che manchi sempre quel passetto per diventare un arbitro di assoluta affidabilità. Soprattutto nel primo tempo, con la gara in equilibrio, Mariani è apparso sempre alla rincorsa della partita che è via via cresciuta sotto il profilo nervoso fino all’espulsione di De Paul. Meglio nel secondo tempo, facilitato dal fatto che, a parte qualche rara circostanza, la partita è stata giocata con meno impeto da entrambe le squadre. Nonostante ciò, a fine gara un errore che, benevolmente, possiamo definire di distrazione che però non si può sottacere”.

RISCHIO BARELLA – “Tutto ruota attorno ad un concetto che può sembrare fuori luogo ma che, in realtà, assume grande importanza in talune circostanze: la fortuna, in questo caso di Barella.
Il fallo del centrocampista è decisamente imprudente e sfugge alla classificazione di fallo grave di gioco perché Barella non colpisce “in pieno” l’avversario ma solo di striscio col tallone sinistro. Nel caso in cui Barella avesse impattato con la pianta del piede De Paul, il VAR avrebbe senza dubbio richiamato Mariani alla “on field review” per modificare il provvedimento disciplinare da ammonizione ad espulsione”.

ESPULSIONE DE PAUL – “La condotta violenta di De Paul è plateale: con la mano destra aperta colpisce al volto l’avversario. Candreva, per dirla tutta, si produce in una sceneggiata eccessiva per il colpo ma ciò non toglie che, sulla sanzione disciplinare per il centrocampista dell’Udinese, ci sia ben poco da aggiungere: espulsione sacrosanta e sulla quale sarebbe quantomeno curioso aprire una discussione. Quel che manca, però, è l’ammonizione di Candreva perché la provocazione c’è tutta”.

CANDREVA SU LASAGNA – “Sul fallo c’è poco da dire: netto. Più interessante sottolineare un particolare: questo è un episodio che spiega perfettamente il motivo per cui, da ormai una dozzina di anni, sia stato abbandonato il concetto di “ultimo uomo”. In vigenza di quella definizione regolamentare, infatti, Candreva avrebbe dovuto essere espulso per questo fallo. Tale dizione venne abbandonata proprio per evitare paradossi come questo: è vero che Candreva era l’ultimo uomo ma Lasagna non avrebbe avuto nell’immediatezza la possibilità di segnare una rete. Per tal motivo, ormai da parecchi anni, la dizione “ultimo uomo” è stata sostituita dal DOGSO, cioè dalla chiara opportunità di realizzare una rete”.

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