22 Maggio 2020

Maicon: “Triplete? Emozione grandissima. La Champions è per Moratti, il gol alla Juve il più bello della carriera”

Il Colosso brasiliano rivive le tappe più importanti di quell'incredibile cavalcata di 10 anni fa

Un gol da brasiliano contro la Juventus decisivo per il campionato, la zampata del 2-1 contro il Barcellona nella semifinale d’andata giocata a San Siro. Sul Triplete Maicon ci ha messo eccome la propria firma. Il Colosso brasiliano si è concesso ai microfoni di Sky Sport per rivivere le emozioni di quell’incredibile annata: “La vittoria della Champions è stata la cosa più bella. E’ stato un titolo importante, non solo per i giocatori: anche per la società e principalmente per il presidente. Moratti voleva tanto quella coppa e ha fatto il suo lavoro. Lui è unico. Coccola i suoi ragazzi e dice le cose in faccia, importantissimo: per me sarà l’unico presidente che l’Inter avrà.

L’arrivo all’Inter: “Il primo contatto è stato tra il direttore Oriali e il mio agente: questo mi ha chiamato chiedendomi se volessi andare all’Inter, poi ha fatto Oriali. E’ stato bello: dalla prima chiamata sapevo che mi volessero davvero. Era solo firmare e venire qua, era il mio obiettivo: era il momento di diventare un calciatore vero. Sono contento di aver indossato questa maglia: ringrazio tutti, sono contento”.

I segreti del Triplete: “Quella squadra aveva tanti leader, ma l’importante era che, quando si andava in campo, uno lottava per l’altro. Non bisogna essere per forza amici, ma bisogna correre uno per l’altro: era la nostra forza.

Il gol contro la Juve: “E’ stato il più bello della mia carriera: era un momento importante del campionato e segnare a Buffon non è da tutti. Sono contento, non è semplice: è stato un grandissimo gol. Le cose devono succedere perfette: ci sono stati tanti dettagli, non ci ho pensato. Sono stato fortunato che è andato tutto bene”.

La rimonta a Kiev: “Con una sconfitta saremmo usciti. Poi c’era tempo brutto ed eravamo stanchi, era la fine dell’anno. Poi vincere contro il Chelsea due volte ha dato una grandissima carica per arrivare in fondo. Il Barcellona? Se vuoi vincere, devi ammazzarli subito: con una giocata potevano cambiare la partita. La voglia di andare in finale era tanta. Mi ricordo quando Thiago Motta è stato espulso: ho parlato con Lucio, Samuel, Chivu e Zanetti dicendo che dovevamo dimostrare il nostro lavoro difensivo. E così è stato, abbiamo difeso bene: Eto’o faceva il terzino sinistro, Pandev destro. E’ andata bene, sofferenza fino alla fine: gol di Piquè, poi gol annullato”.

L’ultimo passo: “Per la gente era facile: eliminato il Barcellona, la vinci. Per i giocatori è diverso: sapevamo la forza del Bayern, anche loro potevano fare il Triplete. Abbiamo affrontato la partita al meglio, è stata perfetta: abbiamo concesso quasi niente, solo la parata di Julio Cesar su Muller. Milito viveva un momento magico e ha fatto la differenza. L’emozione è stata grandissima: momento importante per me, la società e i compagni. L’abbiamo meritato, abbiamo fatto una grandissima competizione. Vincere il Triplete non è facile, sono bei ricordi: resterai nella storia per sempre. Quando vado in giro per Milano la gente si ricorda di quei momenti, sono speciali”.

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