7 Agosto 2019

Panorama – Marotta-Paratici, la prima partita a scacchi la vince il nerazzurro. L’arrivo di Lukaku favorito da Dybala

Il "no"della Joya allo United ha chiuso le porte della Juventus al belga

Alla fine, la morale è che l’epilogo rimanda all’inizio della pellicola: alla scena iniziale, campo lungo sulla sala stampa allestita nella nuova sede dell’Inter in via della Liberazione. Conte e Marotta seduti dietro ai microfoni, con l’amministratore delegato lì a parlare di “partita a scacchi”. Si parla di mercato, si parla di obiettivi, e zac, Marotta cala la mossa della partita a scacchi nella partita a scacchi, perché ogni conferenza stampa d’inizio percorso è un po’ una gara d’astuzia con i giornalisti presenti. Poi la partita, sullo scacchiere del mercato, vi si è trasferita per davvero: Marotta contro Paratici, Inter contro Juventus, Romelu Lukaku il pezzo da conquistare. E tra i due dirigenti – leggendo, almeno, un’analisi apparsa su Panorama – a vincere è stato quello nerazzurro.

Ha vinto Marotta, il quale si è preso – nelle ultime settimane – persino il rischio di passare per dirigente ingessato arroccato dietro un attendismo normalizzante che, nel calciomercato, non sempre gioca a favore di chi lo esercita. E’ stata una mossa, in questo caso, come le altre che il dirigente ha provato a giocarsi: l’esclusione dal progetto – incisa a caratteri cubitali – di Mauro Icardi (e questo nonostante debba essere ancora ceduto), quelle pressioni silenziose su Dybala che, forse, un ruolo nel “no” della Joya al Manchester United ce l’avranno avuto.

Scacchi. Mosse. Ad altissimo coefficiente di difficoltà, beninteso: perché – Dzeko a parte, da che il bosniaco è sempre stato materia separata rispetto al belga – in caso di fumata nera per Lukaku le alternative quali sarebbero state? Rafael Leao è stato scartato per interposto Conte, Edinson Cavani era un’ipotesi ma mai così calda. In altre parole, non ce n’erano. Ma Paratici, ecco: Paratici, ad un certo punto, s’è trovato imbrigliato dalla trappola Dybala. Cosa che a Marotta, per contro, non è successo con l’argentino di casa sua: che ora andrà piazzato, e con l’arrivo di Lukaku alla Pinetina qualcosa dovrebbe smuoversi. Intanto, il primo scacco matto arriva dal dirigente che sfida il passato. Il prossimo, chi lo sa: perché – statene certi – un prossimo duello, prima o poi, ci sarà.

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