29 Febbraio 2020

Marotta: “Rinvio? Decisione improvvisa, si poteva evitare la tempistica. Cosa succederà la prossima giornata?”

L'amministratore delegato nerazzurro sul rinvio dell'ultim'ora

Intervenuto in collegamento telefonico negli studi di Sky Sport 24, l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta ha commentato a caldo la scelta della Lega di rinviare all’improvviso ben cinque giornate del campionato di Serie A, nonostante il pochissimo preavviso dato ai club. Senza voler aprire alcuna polemica, il dirigente nerazzurro ha criticato la gestione generale della situazione di emergenza da parte della Lega. Queste le sue parole pronunciate:

LA DECISIONE – “Decisione presa poche ore fa dalla Lega che ha comunicato il rinvio delle 5 gare che dovevano essere disputate a porte chiuse. Calendario? Dico come cittadino che in situazione di emergenza bisogna avere tutela e rispetto della salute dei cittadini. Da dirigente dico che bisogna confrontarsi con questa emergenza nell’ottica di pianificare il campionato italiano. Ci troviamo davanti a questa decisione improvvisa che può essere comprensibile da una parte, ma dall’altra sono preoccupato perché se dovesse essere confermata la proroga fino all’8 marzo per alcune regioni, mi chiedo come verrà gestita la prossima giornata. Vengono coinvolte alcune squadre che hanno poi partite europee, siamo in una situazione difficile. Il criterio di questa giornata credo debba essere adottato anche la prossima domenica”.

COSA FARE – “Incontro in Lega? E’ quello che l’Inter ha chiesto, chiedo che i temi da discutere sono tanti e delicati, devono salvaguardare equilibrio e competitività del campionato. Ci tengo a sottolineare che la prima cosa è la tutela della salute di tutti. Quando torniamo a parlare di calcio facciamo nel migliore dei modi, cercando di adottare un criterio univoco. Sono preoccupato perché vedo all’orizzonte la prossima giornata da gestire, alla luce di un calendario compresso di impegni. Europa League? E’ stata un’esperienza surreale, ma siamo in una situazione di emergenza e dobbiamo portare avanti il campionato. La scorsa settimana la Lega diceva che le porte chiuse erano un sacrificio necessario, oltre questa non vede altre vie d’uscita. Perché non si può giocare a Torino? Non voglio fare polemiche, prendiamo atto della scelta. Si poteva evitare di prendere decisioni all’ultimo momento, ma sono preoccupato per il futuro. Siamo in un momento delicato in cui ci sono delle problematiche di salute ed economia, credo che lo sport venga dopo. Ma la cosa poteva essere affrontata prima per evitare di arrivare all’ultimo momento. Perché la Uefa si è imposta e la Lega no? Non voglio aprire polemiche, dico solo che non voglio aprire polemiche. Bisogna vedere se ha senso di continuare con un campionato a 20 squadre, io sono favorevole a 18. Gli impegni si sono moltiplicati, questa situazione ci deve fare riflettere per il calendario del prossimo anno”. 

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