30 Marzo 2017

Mazzola: “Pioli mi piace molto. Terzo posto? Roba da Inter”

L'indimenticabile campione rivive ai microfoni di Gazzamercato la sua vita in nerazzurro

Sandro Mazzola è stato intervistato dai microfoni di Gazzamercato: l’ex bandiera nerazzurra ha parlato a 360° del passato, presente e futuro dell’Inter, ribadendo ancora una volta la sua fedeltà e il suo amore per la Beneamata.

Si parte dal rifiuto ad Agnelli e alla Juventus: “La Juventus mi voleva. Era il 1967 e in base a una nuova disposizione della Federazione ogni anno scadevano i contratti. Era maggio e io stavo uscendo dall’allenamento da Appiano Gentile. Mi avvicinai alla mia macchina e mi accorsi che di fianco ce ne era un’altra targata Torino. Da questa scese un autista, era la prima volta che vedevo una macchina col telefono. Mi passò l’Avvocato Agnelli, che mi diede appuntamento per una colazione a Villar Perosa. Dopo avermi parlato di mio padre e del “Grande Torino”, visto che a fine anno sarei stato svincolato, mi offrì un’agenzia. Sai, una concessionaria Fiat e il doppio dell’ingaggio per trasferirmi alla Juve”.

Un legame con l’Inter che è continuato da dirigente anche dopo l’addio al calcio. Indimenticabile per i tifosi il colpo targato Ronaldo: “Ronnie era la fine del mondo. Prima di acquisirlo su di lui c’era moltissima diffidenza, in pochi credevano che in Italia sarebbe riuscito a fare la differenza tanto quanto era riuscito a fare in altri campionati. Nei primi mesi dette già modo a tutti di ricredersi, aveva solo il limite di passare poco la palla e io glielo facevo notare. A questa mia osservazione lui rispose degnamente quando nel 1998 segnò un gol decisivo per il passaggio del turno in Coppa Uefa. Fu incredibile, partì da metà campo dribblando tutti, compreso il portiere, ma prima di mettere in rete si girò per guardarmi poi mi corse incontro ridendo e urlando: “Allora Direttore adesso che mi dici?” Un vero fenomeno, non ho mai più visto un calciatore così devastante”.

Poi l’addio con Moratti: “Non ho mai capito nemmeno io il perchè ma rimasi molto colpito. Negli anni mi ero accorto che Moggi era diventato un suo consigliere facendogli credere ogni anno che sarebbe venuto all’Inter, ma non credo che questo sia stato decisivo per la nostra separazione. In realtà Moggi non ha mai voluto il bene dell’Inter, è sempre stato un grande manovratore”.

Il presente in casa nerazzurra si chiama Stefano Pioli:  “A me Pioli piace molto, anche lui merita fiducia e soprattutto va fatto lavorare con continuità. E’ arrivato a stagione in corso e nonostante ciò ha dato segnali più che incoraggianti. Ha delle idee innovative e intelligenti, sa gestire il gruppo e motivarlo in modo produttivo. Pioli ha la personalità giusta per vincere. Non fa trasparire il suo spessore all’esterno ma con il gruppo so per certo, avendo parlando con persone a lui vicine, che tiene alta la concentrazione e sa gestire qualsiasi tipo di situazione. Ha carattere e qualità, queste sono caratteristiche rare da trovare in giro. Lui è l’uomo giusto per riportare l’Inter a trionfare. La squadra, per essere competitiva ad ogni livello, ha solo bisogno di mantenere i pezzi pregiati e acquisire qualcuno nei punti giusti, a parte il solito Verratti, ci sono talenti italiani interessanti da comprare senza spendere esageratamente”.

Per Mazzola il terzo posto sarebbe un’impresa tipica da Inter: “Con l’Inter non si sa mai. Quando le cose sono impossibili riesce a farle, è quando sono semplici che hanno timore e perdono”.

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