16 Maggio 2020

Moratti: “La Champions? Avrei voluto essere a Milano per girare coi finestrini giù e la bandiera al vento”

L'ex presidente racconta anche i retroscena del primo addio di Mancini

Massimo Moratti, Getty Images

Un’intervista piuttosto intima quella rilasciata questa mattina da Massimo Moratti sulle pagine de il Giornale. L’ex presidente dell’Inter, ricordando gli attimi che seguirono a Madrid la vittoria della Champions League, racconta di aver voluto ritrovarsi in quel momento a Milano, a festeggiare come un comunissimo tifoso in auto, per le vie della città, coi finestrini giù sventolando la bandiera fuori dall’auto. L’ex numero uno nerazzurro, poi, racconta come nacque quel gruppo desinato a conquistare il Triplete dopo l’addio di Roberto Mancini.

CHAMPIONS 2010 – “Avrei voluto essere a Milano e girare con i finestrini giù, la testa fuori a gridare con la bandiera che sventola. L’addio di Mourinho? Ma io lo sapevo, non è stata una sorpresa”.

SULL’ADDIO DI MANCINI – “Ero felice per lo scudetto, agitato perché l’Inter era campione d’Italia ma non aveva un allenatore. Non potevo lasciare la squadra in mano a chi mi aveva dato le dimissioni anche se poi si era pentito, e con Mourinho non c’era ancora niente di scritto”.

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