3 Dicembre 2019

Moratti: “L’Inter merita di stare in testa. Lautaro formidabile, avrei voluto anche Dzeko. Il Var? Un disastro!”

L'ex presidente nerazzurro elogia il lavoro di Conte e Marotta

Massimo Moratti, Getty Images

Nell’intervento telefonico sulle frequenze di TeleRadiostereo, l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti è tornato a parlare del magico momento vissuto dalla sua squadra del cuore in questa stagione. Dopo il sorpasso in classifica sulla Juventus, è sempre più chiara l’intenzione delle formazione allenata da Antonio Conte di andare a contendere lo scudetto ai bianconeri, cercando di interrompere un’egemonia che va avanti da otto anni. E, secondo il numero uno del Triplete, con una squadra così organizzata è un sogno che si può realizzare. Dal tema nuovo stadio, al var  e al match di venerdì sera con la Roma, ecco l’intervista di Massimo Moratti:
Che effetto le fa rivedere l’Inter in testa alla classifica?
“E’ bellissima e credo che l’Inter sia in testa con tutto il merito possibile, sta giocando con grande sicurezza, è una squadra quadrata che dà grandi speranze di continuità”.

C’è molto lavoro dell’allenatore, che è un po’ il protagonista di questa nuova epoca dell’Inter…
“Sono assolutamente d’accordo, ha rivalutato tutti i giocatori e li sta facendo rendere al massimo”.

Giocando con i nostri ascoltatori molti hanno detto che vorrebbero prendere dall’Inter Lautaro Martinez, la sorprende visti anche gli altri elementi della rosa nerazzurra?
“Non mi sorprende perché Lautaro in questo momento è formidabile e dà l’impressione di essere un giocatore sempre in crescita. L’anno scorso ha fatto un campionato così così, sapevamo avesse grandi possibilità ma nessuno si aspettava potesse esplodere in questa maniera e fa capire di avere ancora grande potenziale. Sono d’accordo con i vostri ascoltatori…”.

Che effetto le fa vedere che l’Inter si sta rilanciando con due che sono stati simboli della Juventus come Marotta e Conte?
“Io anche presi Lippi. Non sono impressionato da questa cosa, ormai dirigenti e allenatori sono dei professionisti pronti a cambiare squadra tranquillamente nel momento in cui possono esprimere le loro capacità. Di Conte sapevamo che aveva grosse virtù ma si sta esprimendo molto di più di quello che si potesse pensare. L’importante è che faccia vincere la squadra, il resto non conta”.

C’è un giocatore della Roma che lei comprerebbe?
“Io Dzeko lo trovo fortissimo, intelligente, bravo, costante, fa gol, fa fare gol. E’ bravo”.

In quest’Inter giocherebbe o farebbe la riserva?
“Starebbe al posto di uno tra Lukaku e Martinez, resta il fatto che è un giocatore molto serio e molto bravo. Poi mi piace Zaniolo…”.

Che partita sarà questo Inter-Roma?
“E’ sempre stata una partita bellissima, nel mio periodo ho vissuto partite di grande sofferenza e credo anche oggi possa rispettare questa tradizione. La Roma dovrà stare attenta alla partenza dell’Inter con questo ragazzo davanti che ha una velocità spaventosa. Credo che Fonseca sia un allenatore sorprendente, sarà interessante vedere la partita”.

Cosa deve fare l’Inter per rimanere in testa alla classifica?
“Deve continuare a pensare come Conte la fa pensare, cioè guardare partita per partita senza fidarsi della classifica ma solo dei propri mezzi. Poi ci sono tanti giocatori forti fuori come Barella e Sanchez, il ritorno di questi qui potrebbe permettere all’Inter di avere i cambi giusti al momento giusto per continuare nella stessa maniera”.

Teme più l’Inter o la Juve?
“L’Inter credo che con Conte e con questa ambizione possa reggere abbastanza. Nella Juventus quest’anno per Sarri non è facile mantenere la stessa ambizione, soprattutto dopo 8 scudetti consecutivi. Allo stesso tempo hanno grandi giocatori e l’istintiva abitudine a vincere che sicuramente aiuta”.

Le piace Sarri? Lo avrebbe preso nella sua Inter?

“Credo di sì…”.

Qual è il motivo che ha portato la Juventus a instaurare questa dittatura nel calcio italiano?
“Credo sia merito della Juventus, si è organizzata bene, ha comprato giocatori importanti, ha fatto qualcosa di extra comprando Ronaldo che nessuno si aspettava, un colpo che l’ha resa famosa dal punto di vista internazionale. Quindi ha fatto di più di quello che si potesse pensare. Allo stesso tempo c’è stata la crisi abbastanza evidente delle milanesi, le altre sono state bravissime ma la continuità della Juve è talmente sorretta dalla tradizione che è difficile batterla”.

Quanto è cambiato con il VAR il calcio italiano?

“Sinceramente emotivamente lo considero un disastro, ti taglia a metà quella che può essere una gioia o una paura. Due volte devi saltare per la stessa cosa e la seconda è ben diversa. Quindi sinceramente non l’avessero inventato sarebbe stato meglio, ma una volta messo non si può più togliere”.
Il nuovo stadio a Milano?
“Avete visto che sono molto sentimentale, sono per San Siro. Credo che rimesso apposto possa ancora valere tantissimo. Dicono che con i nuovi stadi si quadruplicano i guadagni ma anche le spese per farli sono tante”. 

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