18 Gennaio 2019

Osvaldo: “Il calcio mi ha stancato: troppe bugie. Conte, Zeman e Pochettino gli allenatori top”

L'ex attaccante dell'Inter ripercorre i motivi della scelta di ritirarsi a soli 30 anni
Il calcio ormai non fa più parte della sua vita: Daniel Osvaldo ha fatto una scelta insolita, quando ha lasciato lo sport che lo ha cresciuto per tornare nella sua Argentina, per seguire la passione del canto. Ai microfoni di Sky Sport, Osvaldo torna a parlare di questa scelta: “Ho avuto altre passioni o altre pensieri. A me nessuno ha mai chiesto di fare di più, ho fatto quello che mi sentivo di fare. Il calcio è stato la mia vita. Io ringrazio sempre questo mondo. Da quando è diventato un business, secondo me abbiamo perso un po’ l’allegria. Perché ho smesso? Mi ero stancato. A volte si dicono talmente tante bugie, che diventi matto se devi chiarire le cose. A volte mi hanno etichettato come poco professionale, eppure non era così. Sono sempre stato uno abituato a dire ciò che penso. Questo dovrebbe essere una cosa positiva, ma nel calcio non sempre lo è.Questa per me è una nuova vita, dentro la mia vita.”.
Per il calcio dunque, nella sua vita, c’è rimasto poco spazio: “Il calcio lo seguo poco. Sicuramente Higuain avrà valutato la sua situazione. Lo conosco personalmente, è un bravissimo ragazzo ed un grande professionista. Non mi sembra giusto andare contro il Pipita. Se la squadra non funziona, può non essere solo colpa sua. Ci sono maglie che pesano, ma dipende anche da giocatori. Io personalmente pensavo alla partita solo pochi minuti prima. Higuain fa bene ad andare in Inghilterra da Sarri, è importante che ritrovi un professionista con cui ha avuto un buon feeling. I 3 allenatori con cui mi son trovato meglio nella mia carriera sono Antonio Conte, Zdenek Zeman e Mauricio Pochettino. Quest’ultimo è stato un po’ come un padre per me”.