12 Gennaio 2017

Pasquino: “La musica è cambiata da quando Zhang ha preso in mano la situazione. Adesso è sfida alla Juve”

Il noto giornalista commenta così questa crescita societaria dei nerazzurri che puntano ad insidiare il monologo della Juventus

La nuova sfida all’arma bianca della serie A intriga, e non poco, tifosi e giornalisti. Dopo 6 anni di monologo juventino è arrivata dall’Oriente la minaccia più concreta allo strapotere di Marotta e soci: uno Zhang Jindong in versione Gengis-Khan, pronto a far calare la scure della sua temibile armata Suning sul calcio europeo. Come difatti scrive il noto giornalista Stefano Pasquino sulle pagine di Tuttosport“È di nuovo Juve-Inter. La sfida del 5 febbraio allo Stadium, secondo i piani stilati da Suning, dovrà essere l’ultima in cui i rivali guarderanno dall’alto in basso i nerazzurri. La differenza di qualità tra i due organici peraltro già oggi non giustifica i dodici punti di vantaggio dei bianconeri (e la Juve deve pure recuperare la gara di Crotone, saltata per onorare l’impegno di Supercoppa a Doha): se l’Inter avesse avuto sin dall’estate un allenatore bravo e motivato quale è Stefano Pioli, la classifica sarebbe probabilmente stata molto diversa. 

NUOVO CORSO – “Però gli errori fatti si pagano e la gestione del caso Mancini nonché la scelta di sostituirlo con Frank De Boer, allenatore che nulla sapeva del calcio italiano, vanno attribuiti alla necessità, da parte di Suning, di appoggiarsi per inesperienza a chi c’era (Thohir, con il suo “braccio armato” Bolingbroke)”. Da quando Jindong Zhang ha deciso di fare le cose in proprio, piazzando il figlio Steven a Milano affiancandogli un amministratore delegato di fiducia, ovvero Jun Liu, vicepresidente di Suning Sports Group, la società non ha più sbagliato una mossa. E ora, una volta onorate tutte le pendenze con il fair play Uefa – in aiuto dell’Inter arriveranno nuovi sponsor dalla Cina – verrà lanciata la sfida alla Juventus. Concorrenza interna che non può che fare bene a tutto il movimento e pure alla competitività del calcio italiano”.