9 Novembre 2017

Ranieri: “Si vede la mano di Spalletti nell’Inter. Il calcio italiano visto dall’estero? E’ più competitivo”

L'attuale allenatore del Rennes ha parlato della Serie A, soffermandosi anche sull'Inter di Spalletti
intervista ranieri

Dopo aver scritto una pagina indelebile della storia del calcio inglese e non solo – quando sedeva sulla panchina del Leicester – Claudio Ranieri sta vivendo un’altra esperienza all’estero: in questo momento infatti allena in Francia e guida il Rennes. Intervistato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, l’allenatore romano ha trattato diversi temi, soffermandosi anche sull’Inter di Spalletti:

Il nostro calcio visto da lontano?

“Sta riprendendo quota. Non è al livello del 2003 quando portammo due club in finale di Champions League a Manchester, ma la risalita è cominciata. Bisogna ringraziare la Juve per le due finali in tre anni in Champions”.

Analisi del campionato partendo dalla prima della classe: il Napoli?

“Sta facendo grandi cose. Ha tenuto testa al City che è uno dei club più ricchi al mondo, in grado di compiere spese importanti. Il gioco del Napoli ruba gli occhi. Sarri è bravissimo”.

La Juventus?

“La solita. Può partire al rilento, ma poi te la ritrovi in testa, o a un passo dalla vetta. È la squadra che per cultura è più abituata a vincere e ciò le dà sempre un vantaggio in più”.

L’Inter.

“Spalletti ha preso subito in mano la situazione. Si vede la sua mano”.

La Lazio.

“Mi piace tantissimo. Simone Inzaghi sta compiendo un lavoro straordinario ed è ancora più eclatante che sia lì perché l’arrivo di Bielsa è saltato all’ultimo momento. Inzaghi è bravo anche nelle dichiarazioni e nel modo di gestire l’Europa League. È un torneo che va rispettato, per la fatica che comporta arrivarci, per il prestigio e per il ranking Uefa”.

La Roma.

“Alcuni erano scettici su Di Francesco perché non viene mai pesato il lavoro svolto in precedenza. Eusebio aveva fatto grandi cose a Sassuolo. È riuscito a coinvolgere i calciatori. Lo seguono e lo rispettano”.

La Samp al sesto posto è una sorpresa.

“Sono contento per Giampaolo. Lui, come Sarri, è un altro allenatore che sta arrivando tardi, ma è davvero bravo. Aggiungo al discorso l’Atalanta. È normale che paghi qualcosa in campionato perché l’Europa toglie energie fisiche e mentali, ma è giusto che in questa fase si sia puntato sulla dimensione internazionale. L’Atalanta tornava in Europa dopo un quarto di secolo ed è corretto cercare di arrivare il più lontano possibile”.

La differenza del campionato francese rispetto Italia, Spagna e Inghilterra?

“C’è tanto materiale umano calcistico. È pieno di diamanti grezzi. La Ligue 1 sta salendo di competitività. Il Psg con le sue star sta facendo da traino”.

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