14 Ottobre 2015

Rummenigge: “Juventus da sempre grande rivale. Inter da scudetto”

Quello di Karl-Heinz Rummenigge è un nome che rimarrà per sempre impresso nella storia ultracentenaria dell’Inter e nel cuore di tutti i tifosi che hanno avuto la fortuna di ammirare le sue gesta. Sono solo tre le stagioni in cui l’attuale presidente del Consiglio d’Amministrazione del Bayern Monaco ha vestito la maglia nerazzurra, ma sono state ricche […]
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Quello di Karl-Heinz Rummenigge è un nome che rimarrà per sempre impresso nella storia ultracentenaria dell’Inter e nel cuore di tutti i tifosi che hanno avuto la fortuna di ammirare le sue gesta. Sono solo tre le stagioni in cui l’attuale presidente del Consiglio d’Amministrazione del Bayern Monaco ha vestito la maglia nerazzurra, ma sono state ricche di emozioni e di gol indimenticabili. Come è indimenticabile la doppietta segnata l’11 novembre 1984 contro la Juventus (4-0 il risultato finale) che Kalle ha ricordato ai microfoni di Inter.it:

“La Juventus è stata sempre una grande rivale. Quella partita è stata importante perché erano i miei primi gol in maglia nerazzurra. Dall’altra parte giocava un certo Platini, quindi c’erano abbastanza motivazioni. Il giorno dopo la partita si scherzava sul prefisso telefonico di Milano, 4-0 anziché 0-2. È stata una gara bellissima, c’era un’atmosfera straordinaria a San Siro. Siamo partiti bene e abbiamo fatto una prestazione eccezionale”.

L’Inter e i tifosi nerazzurri hanno sempre avuto nei suoi confronti parole di grande stima. Quanto le fa piacere?
“Ho sempre avuto un rapporto molto bello con gli interisti. Mi dispiace non aver vinto un titolo importante in nerazzurro, perché i tifosi lo avrebbero meritato. Mi hanno dato una lezione di grande umanità. Quando mi capita di tornare a Milano sento ancora il loro affetto. Lo scorso settembre ho festeggiato il mio compleanno a Crotone e anche lì ho trovato tanti interisti ad accogliermi. Impossibile dimenticare, c’è un rapporto fantastico”.

Le capita ancora di sentire qualche compagno dell’epoca?
“Sì, ogni tanto sì. Ho visto Walter Zenga e mi fa piacere sia diventato un allenatore di qualità. Ho sentito anche ‘Spillo’ (Altobelli, ndr). Seguo molto anche Andrea Mandorlini, perché mi capita spesso di incontrare Luca Toni, che mi racconta di come va in Italia. Poi ho un rapporto molto buono anche con l’ex presidente Pellegrini, che ho visto a Berlino in occasione della finale di Champions League”.

Le piace l’Inter di Mancini che sta prendendo forma?
“La mia speranza è che l’Inter faccia bene, perché negli ultimi anni i risultati non sono stati positivi. Mancini merita grande rispetto, ha fatto un ottimo lavoro con la squadra. Abbiamo affrontato l’Inter durante la tournée in Cina e già lì si era notato che è una squadra competitiva, in grado anche di vincere lo scudetto”.

Parlando di attaccanti le faccio il nome di Icardi, Perisic, Jovetic e Palacio. Chi le piace di più?
“Icardi probabilmente è quello che segna di più. Ma la cosa importante è che quest’anno l’Inter sia messa meglio sul piano dei singoli rispetto alle ultime stagioni. Quest’anno ci sono in rosa giocatori che sono in grado di fare la differenza ogni partita e questo è un fatto positivo per la squadra”.

Il Bayern Monaco domina in Bundesliga e la finale di Champions League è nella ‘sua’ Milano. È quello il vostro obiettivo?
“È troppo presto per sognare, siamo solo alla terza partita della fase a gironi. Abbiamo una bella squadra e finora abbiamo dimostrato di poter fare bene ma la vera Champions League inizia agli ottavi, quindi speriamo di raggiungere la fase a eliminazione diretta. Ovviamente sarebbe bello giocare la finale a San Siro”.