27 Settembre 2019

Sampdoria-Inter, Conte: “Classica partita dove c’è tutto da perdere. Turnover? Inevitabile scegliere una formazione equlibrata”

Le parole del tecnico nerazzurro alla vigilia della sfida del Ferraris contro i blucerchiati

A poco più di 24 ore dalla sfida di Marassi contro la Sampdoria di Eusebio Di Francesco, Antonio Conte, allenatore dell’Inter, risponde alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa della vigilia in diretta dal centro di allenamento Suning.

Sulla Sampdoria: “E’ una buona squadra, molto organizzata, si vede il lavoro dell’allenatore, di Di Francesco. E’ partita con un sistema di gioco, l’ha cambiato in corso d’opera, ci sono anche determinati concetti, dovremo fare molta attenzione perché sarà una partita difficile, è la classica sfida dove abbiamo tantissimo da perdere”.

Sul turnover: “Come dico sempre, come ribadisco ai miei calciatori, la partita della vita è quella che dobbiamo giocare. Non ci sono altre sfide, quelle verranno affrontate successivamente, è la quinta in pochi giorni, è inevitabile scegliere una formazione equilibrata che dia garanzie, con il proposito di prendere sempre il massimo. Lukaku? Fa parte della rosa”. (ride, ndr)

Sulle risposte della squadra: “Penso che nessuno parta per perdere, nella nostra testa ogni partita c’è la ferrea volontà di cercare di ottenere la vittoria, il fatto di aver ottenuto dei trionfi di seguito è importante, sono frutto del lavoro che stiamo facendo. Al tempo stesso sappiamo anche che sono passate soltanto 5 giornate, dobbiamo continuare con la stessa volontà, voglia, cercando di migliorarci per trovare la continuità dei risultati se vuoi essere davvero protagonista. Una squadra, se vuole diventare forte, deve dare stabilità, certezze e determinate sicurezze. Abbiamo un percorso davanti a noi”.

Sul grado di crescita dell’Inter: “Penso che, quando cambi guida tecnica si muta un po’ il tutto, quindi credo che ci sia un percorso per me, per tutti gli altri tecnici che sono entrati per il primo anno in panchina con le proprie squadre. Ognuno di noi ha dei margini di crescita, però sicuramente c’è un percorso da fare e sarà per qualcuno più semplice e per altri più articolato. Noi abbiamo iniziato, ora va capito a che velocità”.

Sul confronto con la sua prima Juventus: “Quando parliamo di forza di difesa, parli dell’intera squadra, non è che difendono soltanto il portiere e i centrali, stiamo parlando della fase difensiva con 11 giocatori coinvolti, come in quella offensiva. Penso che la cosa più importante sia riuscire ad avere un equilibrio, la squadra deve attaccare con 11 effettivi, compreso il portiere, si parte in costruzione per sfruttare gli spazi. Dobbiamo saper migliorare in tutto e per tutto, abbiamo dei margini di crescita. Difficile fare dei parallelismi, sono sempre situazioni diverse. Ricordo che il primo anno noi fummo bravi e riuscimmo a vincere da imbattuti, pareggiando tante partita, comunque c’erano difficoltà, il Milan era forte. Loro in alcuni aspetti mancarono, erano i super favoriti, c’era l’Inter del Triplete, il Napoli con Cavani, Lavezzi ed Hamsik, squadre che erano davanti alla Juventus. Oggi non sei fra i favoriti, vedo i bianconeri e gli azzurri davanti a noi, ma questo non deve cambiare, e la qualità del campionato si è alzata. La Lazio ad esempio è una squadra forte, costruita negli anni, perché può lottare per stare fra le prime 4, il Milan stesso. Dobbiamo lottare con tutte le nostre forze, vediamo cosa sarà il nostro meglio, soltanto andando avanti noi potremo catalogarci”.

Sugli alti e bassi: “Basta andare nello storico degli ultimi 9 anni dell’Inter. In passato, non sono il primo a vincere cinque partite, questo gruppo non è il primo a vincerne cinque di fila. Due anni fa questa squadra era in testa al campionato, per poi finire in Champions all’ultima giornata in casa della Lazio. Anche con Mancini si era partiti fortissimo. Sono questi gli alti e bassi, c’è uno storico, ci deve far drizzare le antenne, tirare fuori le unghie e capire che i cavalli buoni si vedono all’arrivo”.

Su Candreva e D’Ambrosio: “Senza entrare nello specifico, stanno tutti bene i calciatori, hanno recuperato. Danilo è un giocatore da calcio moderno perché può ricoprire più ruoli, sono contento di avere questo tipo di calciatore che ti permette di sfruttare questa sua polivalenza”.

Su Sanchez: “Penso di averne già parlato tanto e mi rifate la stessa domanda. E’ un calciatore con delle caratteristiche, sta a noi fargli trovare la vena che ha un po’ perso negli ultimi anni. E’ un giocatore di spessore e prima o poi lo vedrete dall’inizio. Con la Lazio è entrato e si vede che non era uno qualsiasi”.

Sul gruppo Inter e i leader al suo interno: “Quando parlo di crescita, parlo di tutto anche in leadership. Abbiamo margini di miglioramento in tutto, il mio compito è cercare di migliorare i calciatori sotto tutti gli aspetti. Rimango sempre molto cauto, perché c’è da crescere in tutto, non pensiamo che si arriva con la bacchetta magica. La grande soddisfazione è quella di trovare la disponibilità dei calciatori, ci fa stare più sereni rispetto al passato. Non è che una o due vittorie mi fanno cambiare il pensiero, dobbiamo continuare a lavorare, duro, sodo come stiamo facendo e cercare di fare il massimo per la squadra”.

 

 

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