Sconcerti: “Inter sfortunata, ma 3 partite su 6 non si possono perdere. Lautaro eccezionale, meglio giocare in Italia”
Il giornalista esamina l'eliminazione dalla Champions League
Nella consueta analisi del giorno dopo ad opera della rinomata firma del Corriere della Sera Mario Sconcerti, il giornalista ha espresso il suo parere sull’eliminazione dalla Champions League dell’Inter dopo la sconfitta di San Siro contro il Barcellona. Secondo l’opinionista, questo scossone potrebbe rivelarsi positivo per una squadra che in Italia fa decisamente meglio, ma che in Europa ha collezionato ben 3 sconfitte. Troppo poco per accedere agli ottavi di finale: meglio fare esperienza in Europa League ed inseguire il sogno scudetto in campionato. Ecco l’analisi di Sconcerti:
SCONFITTA – “L’Inter va fuori ed è corretto così. Non è stata fortunata, ma non si possono perdere tre partite su sei. Non è la gara di ieri che la elimina, è questa regolarità del male, una disuguaglianza abbastanza netta rispetto agli avversari europei. L’Inter ha caratteristiche che contro avversari tecnici la costringono alla difficoltà. È successo con la Juventus, due volte col Barcellona, ma è successo anche con la Roma pochi giorni fa. Non è un incidente di percorso, è la prova di una qualità diversa, l’Inter non è ancora a quest’altezza. Non ha sufficiente qualità di gioco per fermare il palleggio dei buoni avversari. La forza dell’Inter è comunque nella qualità degli attaccanti”.
I SINGOLI – “Lautaro ha giocato ieri una partita eccezionale, senza un errore e contro un avversario al suo livello, Todibo. Credo non ci siano attaccanti migliori alla sua età, Ansu Fati è bravissimo in generale, ma non è ancora paragonabile. Rispetto alla stagione scorsa Lautaro è cresciuto tanto, ha una pericolosità costante, un’arte di uscire vincente dal contatto con gli avversari che prima non aveva. E trova subito il tiro cattivo. L’Inter è una squadra ancora piena di spigoli che in Italia però basta e avanza. Ha due attaccanti che escono da qualunque schema, hanno un rapporto con il gol che quasi non dipende dalla squadra. Forse farà bene anche essere usciti dalla Champions, non era la strada giusta. Meglio giocare in Italia e fare esperienza internazionale con l’Europa League”.
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