17 Agosto 2019

Sneijder: “Dovevo riconquistare la mia libertà. Avevo altre proposte, ma era giunta l’ora di chiudere”

L'ormai ex calciatore olandese racconta le sensazioni degli ultimi mesi

Non è mai semplice per un calciatore, ammettere di dover staccare con il pallone e dare l’addio al calcio giocato. Ultimo in ordine cronologico, è toccato a Wesley Sneijder dover salutare una volta per tutte ciò che aveva impegnato certamente la maggior parte della sua vita. Una decisione molto sofferta, come affermato dall’olandese, che lo ha costretto a rifiutare anche diverse proposte nei suoi confronti. La voglia di ritrovare la propria libertà era però parecchia, al punto di dover rinunciare a qualche altro anno di buon calcio e sicuramente parecchi ingaggi milionari. Ecco il suo racconto nell’intervista dell’ex Inter rilasciata al De Telegraaf.

L’ADDIO AL CALCIO – “Avevo bisogno di riconquistare la mia libertà. Due o tre mesi fa, quando alcuni club erano interessati a me e mi hanno contattato, me ne sono reso conto: non volevo ascoltare alcuna proposta. Era arrivato il momento di mettere la parola fine. Avrei potuto giocare per altri due o tre anni anche in Qatar, ma era giunta l’ora di chiudere la mia carriera da giocatore”. 

UNA VITA NEL PALLONE – “Ho iniziato praticamente quando avevo 7 anni e già giocavo nell’Ajax. Da allora vivevo in un tunnel in cui non sono stato in grado di muovermi più di tanto. Non sono quasi mai stato in grado di vivere i fine settimana, i compleanni, i matrimoni, persino i funerali. Volevo riguadagnare la mia libertà. Ho il calcio nel sangue e questa cosa non cambierà mai, ma quello che dovevo fare ormai l’ho fatto”. 

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