30 Maggio 2020

Accadde Oggi – 30 maggio 2019: Luciano Spalletti lascia la panchina dell’Inter. Un biennio tra quarti posti e frasi cult

Il suo biennio ha preparato il terreno per il progetto di Antonio Conte

Di Luciano Spalletti sono rimaste le frasi – perché noi, stampa, internet eccetera abbiamo voluto che ne rimanessero solo le citazioni da originaloide – anche se ha lasciato molto di più di quattro slogan, utili a compilare classifiche dei migliori slogan, in uno sport, il calcio, dove a parlare sono quasi solo gli slogan, di cui ci s’incarica di volta in volta di cambiare l’ordine e il tono e mai il contenuto. Luciano Spalletti, oltre a tutto questo, ha preso un’Inter al settimo posto e l’ha portata due volte su due in Champions, ma questo è già stato detto. Poi, vero, è stato eliminato dal PSV ed è stato detto anche questo, così come si è già parlato anche dei cali post-natalizi sia al primo che al secondo anno e della bufera – forse inevitabile – con Mauro Icardi. Dopodiché, beninteso, restano anche le citazioni: e anche noi di Passioneinter.com, un anno fa, quando Luciano Spalletti lasciò ufficialmente la panchina della società nerazzurra, contribuimmo a scolpire sul muro di internet una classifichina delle sue frasi.

Perché intendiamoci: alla fine, lui, Spalletti, di una certa sofisticatezza dialettica se ne vantava pure, e ne faceva l’arma migliore per coprirsi da giornalisti, opinionisti, mogli ingombranti e critiche varie anche prima dell’esperienza interista. In altre parole – cerchiamo di scriverlo come lo direbbe Spalletti – c’era da andare ad incidere e a verificare quegli spiragli in quelle situazioni lì, laddove ci fosse stata qualche cosa, qualche situazione, che avesse creato qualche problema. Era con questa tattica che sistemava – ri-parliamo in italiano – le Ilary e le Wanda di turno, i giornalisti antagonisti che “se vuoi un po’ della mia determinazione, me ne avanza”, o qualcosa del genere, Maurizio Sarri “Ministro dell’Economia” e Massimiliano Mirabelli “prete di Frittole”.

Luciano Spalletti è un buon allenatore, e come comunicatore può essere definito solo in due modi: un genio o un incapace totale. A seconda dei gusti. Dopodiché, Spalletti non sarà Mourinho: il legame tra Spalletti e Mourinho è che Spalletti disse che a lui Mourinho stava simpatico, e che Mourinho gli diede del “prime time”. Ma se non ci fosse stato Spalletti a ripulire l’Inter per un biennio, oggi non ci sarebbe neanche Conte. Secondo Mou, Spalletti parlava sempre. Tuttavia – almeno per quanto riguarda il periodo interista – per Spalletti possiamo lasciar parlare i risultati: non certo traguardi da scolpire a imperitura memoria nella storia dell’Inter (non era neanche la squadra adatta), ma sicuramente – un anno fa scrivemmo pure questo – i migliori per media-punti dell’era post-Mourinho prima dell’avvento di Conte, secondi solo a quelli di Leonardo, che comunque ereditava in larga parte la stessa squadra del portoghese. Fu tutta un’altra sfida per Spalletti, per il tecnico di Certaldo, come lo chiamavano tutti. Ridare qualche misera soddisfazione a una piazza che da anni aveva smesso di esultare. E avremo dimenticato di citare alcune delle sue frasi, ma non ci sbagliamo se diciamo che Spalletti – che esattamente un anno fa lasciava il centro di Appiano Gentile – almeno in questo sia riuscito: rianimare una piazza morente.

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