13 Febbraio 2019

Spalletti, invertire la tendenza in Europa League per salvare la stagione. Il tecnico, nel passato, mai oltre gli ottavi

Panatinaikos, Basilea e Lione: gli ostacoli che hanno fermato il cammino del tecnico di Certaldo nel passato

Dimenticare le polemiche relative al caso Icardi e concentrarsi sul passaggio del turno in Europa League. È questo l’obiettivo che l’Inter si pone in vista della sfida di domani contro il Rapid Vienna, che diventa sempre più decisiva, a maggior ragione dopo quanto successo nelle ultime ore.

Il secondo trofeo continentale, rimasto l’unico titolo realisticamente raggiungibile dalla squadra nerazzurra, potrebbe risultare decisivo per la carriera di Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo si gioca il  futuro nerazzurro quasi esclusivamente in questa competizione, nella quale non è mai riuscito a superare gli ottavi di finale.

Dal cambio di denominazione da Coppa Uefa” in “Europa League”, l’attuale allenatore dell’Inter si è approcciato a questa competizione in tre occasioni: una volta sulla panchina dello Zenit e due su quella della Roma. Nella prima, annata 2009-2010, la formazione giallorossa da lui guidata fu eliminata nei sedicesimi, eliminata dal Panatinaikos.

Spalletti tornò ad affrontare l’EL nel 2012-2013 da tecnico dello Zenit San Pietroburgo, uscendo per mano del Basilea agli ottavi di finale. Stesso destino capitò nel 2016-2017, dove riuscì a superare il Villareal nel primo turno eliminatorio, salvo poi venire fermato dal Lione.

L’occasione di quest’anno è utile per sfatare un rapporto non propriamente roseo con la competizione,  prendendo spunto anche dal passato. L’ultimo confronto fra Inter e Rapid Vienna nel secondo trofeo continentale (allora era Coppa Uefa), risale al 1990-1991. Risultato finale? Nerazzurri vincitori, battendo in finale la Roma. L’auspicio di Spalletti, anche per salvare la propria panchina, è che la storia possa ripetersi.

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