7 Dicembre 2017

Stramaccioni: “Percepisco un grande entusiasmo. La vittoria del 2012? Li affrontammo a viso aperto”

Le parole dell'ex tecnico nerazzurro in vista del big match in programma tra Juve e Inter sabato sera

E’ stato il primo a vincere allo Stadium nel lontano 3 novembre 2012 quando la sua Inter, trascinata da un super Milito, fermò l’imbattibilità della Juventus di Conte battendola per 3-1.

Intervenuto in diretta ai microfoni di Sky Sport, Andrea Stramaccioni, ex tecnico nerazzurro attualmente allo Sparta Praga, ha parlato così del match tra Juventus Inter di sabato sera: “Partendo dai due tecnici, credo che la più grande abilità di Spalletti e Allegri sia stata il plasmare i gruppi che avevano a disposizione, mascherandone i punti deboli. L’esempio più illustre, in questo senso, è proprio quello di Allegri, che anche quest’anno ha notato in avvio cosa non funzionasse e ha corretto il tiro per la sua Juve. Un parallelo tra quest’Inter e la mia che era in testa? Parlando con Spalletti e Ausilio, percepisco un grandissimo entusiasmo, Io ricordo bene che alla gara di Torino arrivammo dopo un filotto, ed avevamo appunto grande entusiasmo, che nel mondo nerazzurro è una dote importante, visto che è un ambiente facile ad esaltarsi e a deprimersi. Credo che proprio l’entusiasmo sia la maggiore analogia tra i due momenti”.

La vittoria del 2012: Ricordo che decidemmo di affrontarli a viso aperto perché era la squadra più forte, e la miglior difesa era appunto un atteggiamento aggressivo e offensivo. Puoi passare anche 5-10 minuti chiuso nella tua area e nella bolgia, ma sai che poi quando esci puoi far male all’avversario. Dal punto di vista tattico, chiesi soltanto a Cassano di stare su Lichtsteiner che era in difficoltà, e infatti fu sostituito da Conte nel corso della gara, anche per evitargli l’espulsione”.

L’Inter sempre nel cuore: “Spalletti non ha certo bisogno dei miei consigli: ha fatto un qualcosa di straordinario, dando subito una forte identità difensiva alla squadra, e infatti all’inizio era anche criticato, perché dicevano che non giocava benissimo. Credo che questa solidità, se l’Inter saprà anche offendere, sarà una chiave della partita. La Juve, invece, è vicina alla fine del ciclo di qualcuno tra i big: questo è il periodo più difficile, perché devono individuare i calciatori su cui ricostruire, purché abbiano la mentalità dei campioni che lasciano. Allegri ha dovuto cambiare il modulo, e la duttilità è appunto una sua grande dote. A gennaio, da tifoso, credo che l’Inter debba prendere una mezzapunta che possa cambiare la partita quando non lo si riesce a fare in altro modo: servirebbe un giocatore che sappia combinarsi con Icardi e, insieme, stare tra le linee”.

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