7 Maggio 2020

TS – Ferri: “L’unico rimpianto della mia carriera è non aver finito con la maglia nerazzurra. Ricordo ancora il mio esordio…”

Parla Riccardo Ferri, il guerriero che ha vestito nerazzurro per molti anni e che racconta della sua esperienza

Riccardo Ferri, giocatore straordinario e un cuore unico; lo ricordano bene i tifosi dell’Inter, un vero guerriero sul campo e un attaccamento alla maglia unico. In un’intervista a Tuttosport rivive le sue esperienze più singificative:

SU UNA FIGURA IMPORTANTE – “Nel mio cuore ci sarà sempre un posto per Eugenio Bersellini, per l’allenatore che ha creduto in me fin dall’inizio quando ero solo un ragazzino. Lo chiamavamo Sergente di Ferro ma in realtà aveva un grande cuore, ed era molto attento ai giovani. Mi ricordo che un giorno uscendo dal campo dopo la gara con la Primavera incrociai il suo sguardo e intuii che gli ero piaciuto. Ricorderò per sempre il mio esordio; appena ho sentito “Ferri scaldati” ho iniziato a bruciare l’erba del campo mentre mi sentivo sprofondare dalla pressione. Mi sembra di riviverlo ancora oggi…

SULL’INTER DEL TRAP – “Quello è stato in assoluto il mio periodo migliore. Avremmo meritato di vincere lo scudetto, in quella stagione sono successe cose strane. Ricordo di un gol regolare annullato contro la Fiorentina e di un altro gol di Klinsmann nello scontro diretto invalidato senza apparente motivo. Con quei punti il campionato avremmo vinto noi probabilmente

SUL RAPPORTO CON SAN SIRO – “Mi hanno sempre incitato e aiutato a fare bene. L’unica volta in cui mi sono sentito leggermente schiacciato è stato dopo il ritorno dall’infortunio perchè non riuscivo a dare il meglio di me. Ma anche quando sono ritornato ho percepito un’emozione unica. Ricordo di aver passato 2 minuti ad ammirare la Curva Nord con gli striscioni ed una foto gigante dedicate a me; è stato un riconoscimento incredibile. Quei ragazzi mi hanno sempre dimostrato un affetto enorme

SULLA DECISIONE DI ANDARE VIA – “La sera prima della finale di Coppa Uefa, quando avvertii il mister di non sentirmela di partire dall’inizio ho capito di non essere più utile ai nerazzurri e quindi era giusto prendere la decisione di lasciare. Il mio rimpianto ancora oggi è non aver lasciato il calcio con quella maglia addosso

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