31 Ottobre 2018

Van der Meyde: “Quando all’Everton non mi facevano giocare, speravo perdesse. Una volta mi multarono, mentre all’Inter…”

L'ex esterno olandese ha raccontato un curioso aneddoto legato alla sua esperienza inglese

Van der Meyde (@Getty Images)

Andy Van der Meyde, durante i suoi anni di carriera, è sempre stato un calciatore un po’ estroso, spesso fuori dagli schemi. Questo, per via di un carattere non semplice da domare, che ha messo più volte in crisi i diversi tecnici che lo hanno allenato nel corso degli anni da professionista. L’ex esterno di centrocampo, che dal 2003 al 2005 ha vestito la maglia dell’Inter con prestazioni altalenanti, si è raccontato ai microfoni di voetbalprimeur.nl, rivelando un curioso aneddoto risalente all’avventura inglese con l’Everton.

Con la maglia dei Toffees, disputò solamente 21 partite in quattro anni. Ed ecco le sue ammissioni, che probabilmente spiegano il perché di un così scarso impiego: “La più alta multa che ho ricevuto è stata di 45.000 euro. Una volta non mi sono presentato all’allenamento e Moyes (allenatore Everton, ndr) mi ha odiato. Sono stato multato per 45.000 euro, non ho telefonato perché non stavo bene. Ero andato da qualche parte a bere e il giorno dopo non mi sentivo di andare all’allenamento, così sono rimasto a casa. Poi sono andato dall’allenatore, sono andato nel suo ufficio e mi ha avvisato della multa di 45.000 euro, che è stata detratta dal mio stipendio. All’Inter sono stato sempre bravo, ma non all’Everton. Il calcio sembra essere uno sport di squadra, ma non è affatto così. Quando non giovano speravo che l’Everton perdesse, perché volevo giocare.”

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