16 Aprile 2020

Vecchi: “Perisic talento discontinuo, Icardi un bravissimo ragazzo. Spalletti sempre gentile con me”

L'ex tecnico della Primavera dell'Inter in diretta su Instagram

Intervenuto nel corso della diretta Instagram del giornalista Nicolò Schira, l’ex allenatore dell’Inter Primavera Stefano Vecchi ha sfogliato il libro dei ricordi sulla panchina nerazzurra. Il tecnico, tra l’altro, ha collezionato diverse presenze anche in prima squadra per aver sostituito prima Franck De Boer e poi Stefano Pioli nella stagione 2016/17. Vecchi, dopo l’esperienza negativa con il Venezia lo scorso anno, allena oggi il Südtirol in Serie C con la speranza di poter tornare presto nelle categorie che lo competono.

Il più forte calciatore che hai allenato nelle giovanili dell’Inter?
“Ce ne son tanti a dir la verità. Quelli più conosciuti son Pinamonti, Zaniolo e Vanheusden. Qualche giorno fa scherzando col direttore Samaden facevamo la formazione dell’Inter più forte. Radu in porta, Dimarco, Bettella, ma sicuramente ne dimenticherei qualcuno. Manaj, Pinamonti, Colidio, Kouamé, tanti attaccanti forti. Zaniolo è il calciatore che ha sorpreso positivamente più di tutti, non era facile per lui calarsi nel calcio giovanile, era venuto all’Inter con la prospettiva di allenarsi in prima squadra. Pinamonti oggi stesso è un calciatore che ha già fatto più di 50 partite in Serie A. Quelli che si son ‘persi’ giocano in Lega Pro. Mi spiace per Gnoukouri che è fermo da qualche anno e non può ancora giocare, mi viene la pelle d’oca a pensarci”.

Dove può arrivare Zaniolo? 
“L’ho sempre detto e conservo un’intervista. Non lo convocai una partita e mi chiesero come mai. Io dissi che doveva giocare più con la squadra e non pensare solo a se stesso. Diventare un calciatore internazionale, gli scivola tutta addosso, ha una facilità di sopportare le pressioni da giocatore importante”.

Se ho sperato di rimanere all’Inter dopo l’esperienza in prima squadra?
“La prima volta dopo De Boer si sapeva già che sarebbe arrivato qualcun altro. La squadra dava grande disponibilità, abbiamo dovuto fare due partite in sei giorni. Ho cercato di far delle scelte, di dare delle idee diverse di gioco. Poi le ultime tre partite anche lì, sapevo che avrebbero preso qualcun altro dopo. Abbiamo rischiato di diventare nella storia dell’Inter la squadra con più sconfitte consecutive, ma vincendo le ultime due lo abbiamo evitato. La vittoria contro la Lazio a San Siro è stata una bella vittoria. Era una squadra esagerata come nomi. C’erano almeno 20 giocatori di livello internazionale, c’era Banega che all’Inter faticava, Joao Mario titolare del Portogallo. C’era Eder che non sempre giocava perché con Icardi non era semplice farli giocare insieme. Un organico davvero importante con gente di livello”.

Il tuo rapporto con il direttore Samaden?
“Ho conosciuto un ambiente con competenza e umanità. L’aspetto familiare che si riesce a creare in un ambiente professionale come il settore giovanile dell’Inter. Non è un caso se si riesce a vincere qualcosa oltre a lanciare giovani”.

C’era qualcuno della prima squadra che seguiva la Primavera?
“Tutti avevano interesse, ricordo che Spalletti era sempre molto gentile. Ma in generale un po’ tutti, loro direttamente con me o tramite i loro collaboratori. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con tutti gli allenatori e con i loro staff”.

Perisic è davvero un calciatore discontinuo, o è un luogo comune?
“Se riuscisse ad esprimere tutto il suo potenziale, non ce ne sarebbero tanti difensori in grado di arginarlo. Purtroppo è discontinuo, ma ha qualità tecniche importanti”.

E’ dipinto in maniera diversa dai media Mauro Icardi?
“Molto diverso da come viene dipinto. E’ disponibilissimo, un professionista serio. A me ha dato una mano, ha sempre avuto cuore per i colori nerazzurri. E’ sempre stato visto solo come un finalizzatore per il suo modo di giocare. Se riuscisse a fare ancora questo salto di qualità, di essere più coinvolto, cosa che gli chiedeva anche Spalletti, potrebbe diventare un trascinatore in tutti i sensi. Dal punto di vista umano è un grandissimo ragazzo”.

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