6 Maggio 2020

Vieri ricorda Inter-Juve del 2004: “Il rigore? Buffon mi conosceva, ho tirato una fiammata in mezzo alla porta. Con i bianconeri sempre battaglie”

L'ex bomber nerazzurro ha rivissuto la gara sul canale Youtube ufficiale nerazzurro

Il calcio al tempo del Covid-19, non potendo essere per forza di cose giocato, continua a vivere grazie agli aneddoti, alle immagini e ai ricordi di alcune grandi imprese del passato, molte volte raccontate dalla viva voce dei protagonisti che ve ne hanno preso parte. Questa volta è toccato a Christian Vieri, ex grande bomber nerazzurro, rivivere le emozioni, le giocate e i momenti, di un match del passato dell’Inter, precisamente Inter-Juventus 3-2 del 4 aprile 2004. Intervenuto nell’anteprima della rubrica Inter Classics, sul canale Youtube ufficiale nerazzurro, Vieri ha infatti ripercorso i momenti salienti di quella gara, a partire dal rigore segnato a Gigi Buffon:

IL RIGORE A BUFFON –Gigi mi conosceva. Quindi mi sono detto “Bobo, non andiamo a rischiare niente, non andiamo a piazzarla perché se parte prima te la prende anche se la metti al palo interno”. Quindi ho detto sai cosa, tira una fiammata in mezzo tanto si deve buttare per forza. Con la Juve sono sempre state delle battaglie, con loro e col Milan sempre state le più importanti dell’anno, c’è il pienone a S. Siro. Abbiamo fatto una grande partita“.

I COMPAGNI DI ATTACCO –L’attacco che avevamo? Davanti eravamo tranquilli, c’erano dei grandi giocatori, l’Inter ha sempre avuto dei grandi attaccanti. Quindi anche Cruz, del quale nessuno parla mai, era un grande attaccante e molto completo. Con Adriano, con il Chino. Lì per lì non te ne rendi conto, ma dopo aver rivisto tutti i gol con l’Inter, gli ho detto che mi aveva fatto fare l’80% dei gol. Io fondamentalmente sono un buono, so cosa vuol dire quando non si fa gol, quando fai fatica a creare occasioni. Se riuscivo a far fare gol ad Adriano, a Recoba ero contento, mi sono sempre messo a disposizione degli altri attaccanti. Sempre grande rispetto con tutti. Non c’era mai la presunzione di dire io sono più forte di te. Anche all’Inter era sempre così, squadra di pazzi, ognuno era a modo suo, però in campo ci trovavamo alla grande e ognuno giocava per l’altro”.

MATERAZZI  – Materazzi era bravo, ogni tanto sbarellava anche lui. Quindi ha preso 3 mesi soltanto per un cazzotto e basta? Ci sta, son cose che succedono. Marco era forte forte, gran difensore, aveva un gran mancino“.

GOL ALL’ESORDIO – “Il gol all’esordio con l’Inter? 90 miliardi, giocatore più costoso del mondo, ho detto “se sbaglio uno stop a S. Siro…Qui bisogna far gol Bobo, bisogna fare bene alla prima poi viviamo di rendita per un anno“.

RONALDO – “Il compagno più forte? Ronaldo. Lui si è fatto male, io mi sono fatto male subito, poi lui ha avuto il problema al ginocchio ed è stato fermo tantissimo tempo. Peccato perché comunque sulla carta e nelle partite insieme, facevano fatica a fermarci, era impossibile. Anche nei contropiedi avevamo forza, velocità, era una coppia devastante. C’era una volta a Piacenza, con un rigore, lui mi disse tirato lu perché devi vincere la classifica marcatori. Questo ti fa capire che persona era. Eravamo una coppia devastante, peccato per gli infortuni“.

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